Il colle di Sant’Ignazio, un’area di 37 ettari strategicamente importante nel quartiere Sant’Elia di Cagliari, è stato sottratto a un destino di sfruttamento industriale e restituito alla collettività sarda. La vicenda, lungamente sospesa in una complessa rete di accordi e interessi contrastanti, si conclude con il trasferimento della proprietà alla Regione Sardegna, in adempimento di quanto previsto dall’Accordo di Programma del 2008, siglato originariamente tra il Ministero della Difesa, l’Agenzia del Demanio e la stessa Regione.La risoluzione di questa situazione, che rischiava di culminare con la realizzazione di un vasto impianto fotovoltaico, è il risultato di una presa di posizione netta da parte dell’attuale amministrazione regionale, guidata dalla Presidente Alessandra Todde. L’area, oggetto di un recente bando promosso da Difesa Servizi S.p.A., si trovava a rischio di trasformazione in un parco industriale, un progetto concepito senza un adeguato coinvolgimento delle istituzioni locali e della popolazione.L’immobilismo delle precedenti amministrazioni regionali aveva lasciato spazio a decisioni imposte dall’alto, bypassando la volontà del territorio. Tale condotta, definita inequivocabilmente come un’occasione persa, ha aperto la porta a proposte estranee alle reali esigenze e aspirazioni del popolo sardo. L’area del Colle di Sant’Ignazio, con il suo valore intrinseco e il suo potenziale di sviluppo sostenibile, è stata a lungo vittima di una gestione passiva, con gravi ripercussioni sul paesaggio, sull’ambiente e sul tessuto sociale locale.La Presidente Todde ha sottolineato come la definitiva acquisizione dell’area rappresenti un atto di riscatto per la Sardegna, una riaffermazione del diritto all’autodeterminazione territoriale. L’impianto fotovoltaico, inizialmente previsto, è ora escluso, e il Colle di Sant’Ignazio sarà restituito alla comunità, in linea con l’articolo 14 dello Statuto Regionale, che ne sancisce la tutela e la destinazione a finalità di conservazione ambientale, sociale e culturale.Questo trasferimento non è solo una questione burocratica, ma una vera e propria rivoluzione nel modo di concepire lo sviluppo del territorio. La Regione si impegna ora a completare il frazionamento catastale delle aree, un passaggio necessario per la trascrizione formale del bene a favore dell’amministrazione regionale, operazione che si concluderà nei prossimi sei mesi.L’acquisizione del Colle di Sant’Ignazio rappresenta un’opportunità unica per promuovere un modello di sviluppo basato sulla sostenibilità, l’innovazione sociale e la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico sardo. Il futuro dell’area sarà definito in accordo con la comunità locale, con l’obiettivo di creare un luogo di incontro, di educazione ambientale e di sviluppo di attività economiche compatibili con la tutela dell’ambiente e del paesaggio. La decisione segna un punto di svolta nella gestione del territorio sardo, ponendo l’attenzione sulle reali esigenze della comunità e sulla necessità di un modello di sviluppo più giusto e sostenibile.
Colle di Sant’Ignazio: la Sardegna riscatta un’area strategica
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