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martedì 28 Ottobre 2025

Credito in Sardegna: Selettività, Costi Alti e Segnali di Resilienza (Gen-Lug 2025)

Analisi del Credito Regionale in Sardegna (Gennaio-Luglio 2025): Selettività, Costi Elevati e Segnali di ResilienzaIl panorama creditizio sardo nei primi sette mesi del 2025 rivela un quadro complesso, caratterizzato da una crescente selettività nell’erogazione del credito, costi finanziari elevati e, paradossalmente, una significativa riduzione del rischio di deterioramento.

Nonostante un rallentamento del declino osservato negli anni precedenti, la ripresa del volume complessivo del credito bancario erogato alle imprese sarde – salito a circa 7,8 miliardi di euro dai 7,6 miliardi di inizio anno – non nasconde le persistenti criticità strutturali del sistema finanziario regionale.

Un’analisi più approfondita, elaborata dal Centro Studi di CNA Sardegna, evidenzia come la dinamica positiva del credito conviva con condizioni finanziarie particolarmente sfavorevoli.

I tassi di interesse applicati in Sardegna si posizionano tra i più elevati d’Italia, penalizzando fortemente le imprese che necessitano di liquidità o che intendono realizzare investimenti.
A giugno 2025, il tasso medio applicato per i prestiti a breve termine si attesta al 6,8% (TAE), superando di oltre un punto e mezzo la media nazionale e rendendo l’accesso al credito significativamente più oneroso rispetto ad altre regioni.

Anche i tassi TAEG per finanziamenti a medio-lungo termine, destinati a investimenti aziendali e familiari, collocano la Sardegna al terzo posto per onerosità, con un costo superiore di quasi un punto percentuale rispetto alla media nazionale.
Questo scenario crea una frattura tra la resilienza finanziaria delle banche, testimoniata dalla diminuzione del tasso di deterioramento – sceso allo 0,8% nel secondo trimestre, al di sotto della media nazionale – e le difficoltà concrete che le imprese sarde incontrano nell’ottenere finanziamenti a condizioni competitive.

La riduzione del rischio di deterioramento, pur positiva, non compensa l’impatto negativo dei tassi elevati, che limitano la capacità delle imprese di accedere a risorse essenziali per la crescita e l’innovazione.
La selettività nell’erogazione del credito sembra concentrarsi su realtà consolidate e meno rischiose, penalizzando in modo particolare le micro e piccole imprese, spesso caratterizzate da minori garanzie e maggiore esposizione alle fluttuazioni del mercato.

Questa tendenza, se protratta nel tempo, rischia di accentuare la vulnerabilità strutturale del tessuto produttivo sardo, compromettendo la competitività e la capacità di adattamento alle rapide trasformazioni tecnologiche e normative che investono l’economia globale.

Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario di CNA Sardegna, sottolineano con preoccupazione come questa combinazione di fattori possa generare un circolo vizioso, limitando le opportunità di sviluppo e ostacolando la transizione verso un’economia più sostenibile e innovativa.

È imperativo, pertanto, implementare politiche mirate a ridurre il costo del credito, incentivare l’accesso al finanziamento per le PMI e promuovere una maggiore collaborazione tra istituzioni finanziarie, enti locali e associazioni di categoria, al fine di superare le criticità attuali e favorire una crescita economica inclusiva e duratura per la Sardegna.

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