Crisi al Mercato Ittico di Cagliari: Un Patrimonio a Rischio

Il Mercato Ittico all’Ingrosso di Cagliari, cuore pulsante della filiera pescatrice sarda, si trova oggi sull’orlo di una profonda crisi strutturale, un campanello d’allarme che risuona con eco preoccupante per l’intero comparto.
La sospensione prolungata delle attività di pesca, combinata con un progressivo e inesorabile deterioramento delle infrastrutture, ha innescato una spirale negativa che sta mettendo a dura prova la tenuta economica e operativa degli operatori.
La situazione attuale non è frutto di un evento improvviso, bensì il risultato di un accumulo di problematiche che si sono sedimentate nel tempo.
Un numero sempre maggiore di imprese ha preferito rinunciare alle concessioni, un segnale eloquente della perdita di attrattività e sostenibilità del mercato.

La chiusura del servizio bar, un tempo punto di riferimento per l’intera comunità ittica, testimonia la gravità del quadro economico.

Le criticità esposte dai concessionari delineano un quadro complesso, caratterizzato da una combinazione di fattori che rendono difficile la prosecuzione dell’attività.

I canoni di concessione, percepiti come eccessivamente elevati, pesano significativamente sui bilanci delle imprese, mentre l’assenza di servizi essenziali, come un adeguato approvvigionamento di ghiaccio, impone costi aggiuntivi e riduce l’efficienza operativa.

Le limitazioni imposte agli accessi, percepiti come rigidi e farraginosi, e gli oneri per l’introduzione di merci al di fuori degli orari standard, contribuiscono a soffocare l’attività.
La struttura, ormai vetusta e degradata, necessita di interventi urgenti di manutenzione, che gravano ulteriormente sulle finanze degli operatori, senza garantire adeguate tutele.

Le concessioni stesse, spesso gravate da obblighi di manutenzione onerosi, alimentano un senso di frustrazione e insicurezza.

A ciò si aggiunge un fenomeno preoccupante: la crescente diffusione del commercio irregolare al di fuori dei confini del mercato.
L’utilizzo improprio degli ingressi da parte di aziende esterne, che sfruttano l’accesso per scaricare merci destinate a clienti diversi, crea una distorsione della concorrenza e danneggia gli operatori regolari, penalizzando la trasparenza e la tracciabilità del prodotto.
Questo comportamento non solo compromette il valore aggiunto del mercato come luogo di aggregazione e controllo qualità, ma alimenta un clima di sfiducia e illegalità.

I concessionari, pur consapevoli della delicatezza della situazione, non intendono alimentare polemiche, ma rivolgono all’amministrazione comunale una richiesta pressante: l’apertura di un tavolo di confronto immediato.

L’obiettivo non è solo affrontare le emergenze più urgenti, ma avviare una revisione condivisa della gestione del mercato e della sua organizzazione spaziale.

Il mercato ittico di Cagliari rappresenta un asset strategico per la Sardegna, un presidio fondamentale per la valorizzazione del prodotto locale e per la garanzia della sicurezza alimentare.

La sua crisi mette a rischio non solo la sopravvivenza di un comparto economico importante, ma anche la tutela di un patrimonio culturale e gastronomico inestimabile.

Gli operatori ribadiscono la loro massima disponibilità al dialogo, convinti che solo attraverso una collaborazione sincera e costruttiva sarà possibile trasformare questa crisi in un’opportunità di rinascita e di sviluppo sostenibile, restituendo al mercato ittico di Cagliari il ruolo di protagonista indiscusso della filiera pescatrice sarda.

È necessario un approccio innovativo che integri la modernizzazione delle infrastrutture, la semplificazione delle procedure amministrative, la promozione del prodotto locale e il rafforzamento della collaborazione tra tutti gli attori della filiera.

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