sabato 13 Settembre 2025
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Crisi Sider Alloys: Sindacati chiedono un cambio di rotta urgente.

La crisi industriale di Sider Alloys a Portovesme, ex Alcoa, rappresenta una ferita aperta per il Sulcis e un emblema delle difficoltà strutturali che affliggono il tessuto produttivo italiano.
Fim, Fiom e Uilm, con fermezza e urgenza, rivendicano un cambio di rotta radicale, auspicando un intervento decisivo da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e delle istituzioni regionali, durante il cruciale incontro previsto per il 15 settembre.
Il tempo delle promesse non mantenute e delle soluzioni dilatorie è esaurito: la tenuta sociale ed economica dell’intero territorio è a rischio.

L’analisi dei sindacati non lascia spazio a interpretazioni: sette anni di gestione Sider Alloys si traducono in un bilancio di fallimento inequivocabile.
Oltre all’accumulo di debiti nei confronti di lavoratori, fornitori, appaltatori e enti pubblici, la società ha dimostrato una grave inadempienza rispetto agli obblighi ambientali, minando la credibilità del progetto e generando una fuga di competenze e capitali umani.
Concedere ulteriore fiducia a una proprietà incapace di onorare i propri impegni, e tanto meno di capitalizzare gli incentivi statali già concessi, sarebbe un errore imperdonabile.
L’accordo di programma, strumento essenziale per la riqualificazione industriale del sito, è stato irrimediabilmente compromesso, con la dissipazione delle risorse finanziarie destinate al suo sviluppo.

Anche i permessi ambientali (Via e Aia) e l’accordo bilaterale che garantivano condizioni energetiche competitive sono stati vanificati.

Questa situazione si verifica in un contesto di mercato favorevole per l’alluminio primario, con una domanda costante e previsioni positive per il futuro, rendendo ancora più incomprensibile l’inerzia delle istituzioni.
I sindacati sottolineano l’imperativo di un nuovo slancio, improntato a una visione strategica e a un modello di governance alternativo.
L’attuale proprietà non può essere considerata il perno di questa ripartenza.
È necessario un intervento proattivo, che esplori nuove opportunità, attragga investitori qualificati e promuova la creazione di un ecosistema industriale dinamico e sostenibile.
La riconversione del sito di Portovesme non è solo una questione economica, ma rappresenta un’opportunità per rilanciare l’intero Sulcis, promuovendo l’occupazione, lo sviluppo locale e la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale.

La sfida è complessa, ma le risorse e le competenze per affrontarla sono presenti.

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