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Dazi USA: rischio Pecorino Romano DOP, appello al Governo

L’imminente escalation dei dazi imposti dall’amministrazione statunitense rappresenta non solo un aggiornamento delle politiche commerciali, ma un’incognita destabilizzante per il settore agroalimentare italiano, e in particolare per il Consorzio di Tutela del Pecorino Romano DOP.

L’attuale gravame del 10%, unitamente alle fluttuazioni avverse del tasso di cambio, sta già comprimendo la competitività delle esportazioni, un problema che rischia di esacerbarsi con l’ipotizzato aumento al 30%, come comunicato al presidente della Commissione Europea.
La resilienza del settore, al momento, si fonda sulla capacità di aver già esaurito le scorte del 2024 e di disporre di una produzione 2025 pronta per l’immissione sul mercato.

Questa situazione transitoria fornisce un margine di manovra limitato, insufficiente a fronteggiare un’eventuale contrazione significativa delle esportazioni verso il mercato statunitense, cruciale per la sostenibilità economica del prodotto.

Il presidente del Consorzio Maoddi esprime preoccupazione e lancia un appello alla prudenza, sottolineando l’importanza di evitare una corsa al ribasso dei prezzi, che minerebbe l’intera filiera.
Si tratta di un imperativo per preservare il valore e la reputazione del Pecorino Romano DOP, un prodotto intrinsecamente legato alla sua qualità e al suo processo produttivo.
Maoddi propone un approccio proattivo e articolato, che coinvolga un ventaglio di strumenti politici ed economici.

Innanzitutto, un rinnovato impulso al pegno rotativo, agevolando le imprese nella gestione dei costi connessi.

Successivamente, la riproposizione di bandi a sostegno delle fasce più deboli della popolazione, con l’obiettivo di assorbire le eccedenze sul mercato interno.
Un intervento strutturale, cruciale, sarebbe il finanziamento di un ammasso straordinario, atto a regolare l’immissione del prodotto sul mercato, evitando bruschi squilibri di offerta.
Non ultimo, si suggerisce una revisione del sistema dei premi all’esportazione, un meccanismo che ha storicamente contribuito all’apertura di nuovi mercati, e che potrebbe compensare gli effetti negativi derivanti dai dazi.
Il presidente del Consorzio sottolinea l’urgenza di un intervento istituzionale concertato, riconoscendo la vulnerabilità di alcune realtà aziendali, esposte a rischi finanziari significativi.
Il Consorzio si impegna attivamente attraverso iniziative di lobbying, sia negli Stati Uniti che presso le istituzioni europee, per comunicare la specificità del Pecorino Romano DOP e la necessità di preservare un prodotto icona del made in Italy agroalimentare, un patrimonio culturale ed economico da proteggere con determinazione.
È imperativo comprendere che si tratta di una questione di sistema, che va al di là della singola azienda o prodotto, e che richiede una risposta coordinata e lungimirante.

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