La recente imposizione di dazi del 15% sugli alimenti e prodotti agroalimentari italiani da parte degli Stati Uniti solleva interrogativi significativi per il settore primario sardo e per l’intero sistema di esportazione nazionale.
Coldiretti Sardegna, con la voce del suo presidente Battista Cualbu, monitora con scrupolo l’evolversi della situazione, pur evitando reazioni allarmistiche e mantenendo una ragionevole fiducia nella capacità della diplomazia di mitigare l’impatto negativo.
L’introduzione di queste tariffe rappresenta una rottura di una tradizione consolidata: per oltre un secolo e mezzo, il Pecorino Romano ha attraversato l’Atlantico senza oneri doganali, diventando un elemento distintivo della gastronomia americana.
La novità, che lo pone sullo stesso piano dei vini italiani, rischia di compromettere un segmento di mercato cruciale, dove il formaggio sardo trova una fetta considerevole della sua collocazione – mediamente tra il 33% e il 35% della produzione totale – destinata al consumo nelle mense e nella ristorazione statunitense.
La sfida che si pone non è meramente economica, ma anche di equità all’interno della filiera.
È imperativo che la gestione di questi dazi avvenga con trasparenza e responsabilità, evitando che il peso ricada in modo sproporzionato sui produttori, spesso le aziende più piccole e vulnerabili, e sui consumatori finali.
Una collaborazione leale e schietta tra tutti gli attori coinvolti, dai trasformatori ai distributori, si rivela essenziale per preservare la redditività del settore e la qualità dei prodotti.
Parallelamente all’azione diplomatica, Coldiretti Sardegna auspica un ritorno a strumenti di supporto finanziario già utilizzati in passato, come il Pegno Rotativo e il Bando Indigenti.
Il rafforzamento del premio all’esportazione potrebbe fornire un ulteriore stimolo alla competitività delle imprese agricole italiane.
Il contesto attuale, caratterizzato da un cambio favorevole euro-dollaro, offre un’opportunità per compensare, almeno in parte, le perdite derivanti dall’introduzione dei dazi.
La resilienza del Pecorino Romano e la sua capacità di mantenere posizioni di rilievo nel mercato statunitense dipenderanno dalla combinazione di una gestione oculata della crisi, da un’azione diplomatica incisiva e dalla capacità di innovazione e adattamento delle imprese sarde, sempre attente a valorizzare la qualità, la tipicità e l’autenticità dei loro prodotti, elementi imprescindibili per conquistare e fidelizzare i consumatori americani.
La tutela di queste peculiarità rappresenta la chiave per preservare la tradizione e il futuro dell’agroalimentare sardo.