martedì 12 Agosto 2025
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Gelato in Sardegna: resilienza, artigianalità e gusti locali.

L’estate sarda si conferma un palcoscenico dorato per l’industria del gelato, un settore che nel 2025 registra un fatturato di 41 milioni di euro, cifra che, pur leggermente inferiore rispetto all’anno precedente, sottolinea la resilienza e l’importanza strategica di questo comparto per l’economia isolana.

Un’analisi approfondita, frutto del dossier “Gelaterie, gelati e spesa nel 2025” realizzato da Confartigianato Imprese Sardegna, basata sui dati ISTAT 2024/25, rivela una realtà complessa e in evoluzione.
La Sardegna, posizionata al quindicesimo posto a livello nazionale, si distingue per la prevalenza di laboratori artigianali (il 66% del totale), un tratto distintivo che conferisce al gelato sardo un carattere unico e un valore aggiunto percepibile dai consumatori.

Questo dato è particolarmente significativo se si considera che la Lombardia, leader indiscusso con un fatturato di 306 milioni di euro, rappresenta un benchmark di scala molto diversa.
La crescita della domanda di gelato artigianale, che si estende anche al di fuori della stagione estiva, testimonia una profonda trasformazione nelle abitudini di consumo.

I sardi, sempre più attenti alla qualità e alla provenienza degli alimenti, prediligono prodotti genuini, realizzati con ingredienti freschi e metodi tradizionali che escludono l’aggiunta di aria per gonfiare il volume, una pratica tipica dell’industria.
Questa scelta non è solo una questione di gusto, ma anche una ricerca di trasparenza e di rispetto per l’ambiente.
L’innovazione è un altro elemento chiave.

I maestri gelatieri sardi, sensibili alle esigenze specifiche dei consumatori, offrono sempre più spesso opzioni per intolleranze alimentari, diete restrittive e preferenze vegane, ampliando il raggio di offerta e raggiungendo un pubblico più ampio.
L’interpretazione dei sapori locali, con gusti ispirati a prodotti tipici come le sebadas, il mirto e la pardula, o rivisitazioni in chiave dolce di formaggi tradizionali, arricchisce l’offerta e promuove la valorizzazione del patrimonio agroalimentare regionale.

Accanto a queste interpretazioni, si affiancano creazioni più audaci, come il gelato cheesecake con crumble e cocco, o il curioso pane burro e marmellata, realizzato con burro proveniente da fattorie locali, un ulteriore esempio della creatività dei gelatieri sardi.

Distinguere un gelato artigianale da uno industriale non è sempre facile per il consumatore.
Confartigianato sottolinea che l’artigianalità si rivela nei colori naturali, tenui e fedeli all’ingrediente principale.

Un gelato industriale spesso presenta colori innaturali, ottenuti con coloranti artificiali.
Il gelato artigianale, in quanto prodotto fresco a base di latte, rappresenta un veicolo importante per la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari locali.
A livello europeo, si stanno definendo normative più stringenti per tutelare il gelato artigianale e guidare i consumatori verso scelte alimentari più consapevoli.

L’obiettivo è promuovere una produzione sostenibile, che preservi la qualità, il gusto e il valore nutrizionale del gelato, e che rappresenti un’opportunità economica strategica per l’intera Europa.

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