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Glencore: Disillusione e Rischio Abbandono nel Sulcis Iglesiente

La vertenza Glencore trascina con sé un’ombra di disillusione che minaccia l’intero tessuto industriale del Sulcis Iglesiente, proiettando un futuro incerto per la ripresa economica della regione.

Dopo mesi di attese e speranze infondate, la realtà si presenta cruda: l’assenza di investitori interessati a rilevare gli stabilimenti, unita alla difficoltà di ottenere tariffe energetiche competitive paragonabili a quelle di altri paesi europei, rischia di sigillare il destino di un’area già provata da anni di crisi e riconversioni industriali.

La dichiarazione ministeriale, resa nota dai segretari generali Fulvia Murru (Uil Sardegna) e Pierluigi Loi (Uiltec Sardegna) al termine di un incontro cruciale, ha confermato un quadro preoccupante.

L’impossibilità di identificare soggetti in grado di assumersi l’onere di rilanciare la produzione di zinco e piombo, unite alla ferma esclusione di agevolazioni tariffarie per le industrie energivore, demolisce le promesse di un futuro industriale rinato.

Si tratta di un fallimento che va ben oltre la mera questione economica, incrinando la fiducia nelle istituzioni e alimentando un senso di abbandono.
Le conseguenze di questa situazione sono drammatiche, con la minaccia incombente di una perdita di competenze specializzate e di un impoverimento del capitale umano, elementi fondamentali per qualsiasi ambizione di sviluppo futuro.
La Sider Alloys e la Portovesme Srl, in particolare, si trovano sull’orlo del precipizio, incapaci di immaginare una ripresa significativa con un parco dipendenti ridotto a una frazione di quello pre-lockdown.

La perdita di posti di lavoro non è solo una questione numerica, ma implica la destabilizzazione di intere famiglie e la disintegrazione di comunità.

Il sindacato Uil Sardegna e Uiltec sottolineano l’urgenza di un cambio di paradigma.

Non è sufficiente un approccio frammentato e settoriale; è necessaria una visione condivisa e integrata, che coinvolga attivamente tutti gli attori territoriali: amministrazioni locali, regionali e nazionali.
Un accordo sinergico e strategico è la condizione imprescindibile per evitare che anche le future iniziative di sviluppo del Sulcis Iglesiente naufraghi, vittime di un immobilismo politico e di una mancanza di lungimiranza.
È imperativo elaborare un piano industriale complessivo, che tenga conto non solo delle esigenze del settore estrattivo e metallurgico, ma anche della diversificazione economica, della transizione energetica e della tutela dell’ambiente, con l’obiettivo di creare un ecosistema industriale sostenibile e resiliente, capace di generare occupazione di qualità e di garantire un futuro prospero per il Sulcis Iglesiente.

La sfida è ardua, ma la posta in gioco è troppo alta per permettere l’immobilismo.

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