La recente riunione del Tavolo Verde, un organismo cruciale di dialogo tra la Regione e le rappresentanze del settore agricolo, ha segnato una svolta significativa nella gestione degli indennizzi relativi alla crisi della lingua blu. L’Assessore all’Agricoltura, Gian Franco Satta, ha annunciato un incremento sostanziale degli importi previsti, quasi raddoppiati rispetto alle precedenti disposizioni, frutto di un’attenta valutazione condotta dal tavolo tecnico interassessoriale.Questi nuovi parametri si traducono in un indennizzo di 300 euro per ogni capo bovino deceduto e regolarmente iscritto al libro genealogico, una cifra che riflette il valore intrinseco e la tracciabilità di questi esemplari. Per i capi deceduti non iscritti, l’indennizzo è fissato a 210 euro, garantendo comunque un sostegno economico alle aziende colpite. Un ulteriore contributo, di 8 euro per capo presente in allevamento al momento della segnalazione del focolaio, mira a compensare le conseguenze indirette sulla produzione.L’Agenzia Laore, incaricata della gestione pratica del processo, sta sollecitando l’assessorato della Sanità per l’acquisizione dei dati di chiusura dei focolai e delle informazioni relative agli animali iscritti agli albi genealogici. L’avvio ufficiale del bando per la presentazione delle domande è previsto, salvo imprevisti, entro il mese di giugno, con l’obiettivo di completare l’intera procedura in un arco temporale ragionevole.L’aumento degli importi, come sottolinea l’Assessore Satta, rappresenta un gesto concreto volto a fornire un adeguato ristoro alle aziende zootecniche che hanno subito perdite a causa dell’epidemia dello scorso anno. Questo incremento non solo compensa le perdite dirette, ma riconosce anche il significativo impatto sulle produzioni agricole.La Coldiretti, pur apprezzando la revisione dei parametri indennizzativi, ha espresso la sua speranza che la Regione acceleri le procedure di erogazione dei pagamenti, al fine di garantire una rapida assistenza alle aziende colpite. Il presidente Battista Cualbu ha evidenziato come questa crisi evidenzi la necessità di un approccio sistemico e di un piano di prevenzione e vaccinazione realmente efficace, capace di evitare il ripetersi di emergenze annuali. La possibilità di superare, dopo oltre vent’anni, le problematiche legate al culicoide, attraverso disinfestazioni mirate e campagne vaccinali efficienti, simboleggerebbe un traguardo cruciale nella tutela del patrimonio zootecnico regionale, segnando un cambiamento di paradigma nella gestione delle emergenze sanitarie veterinarie e rafforzando la resilienza del settore. Il futuro del comparto agricolo, in questo senso, dipende dalla capacità di trasformare la reazione all’emergenza in una strategia di prevenzione proattiva e duratura.
Indennizzi Lingua Blu: Raddoppiati i Risarcimenti per gli Allevatori
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