Nell’ambito di una visione strategica europea volta a garantire la resilienza delle catene di approvvigionamento e a ridurre la dipendenza da fonti esterne per materie prime cruciali, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in sinergia con Confindustria, sta promuovendo un’iniziativa volta a sensibilizzare e supportare il tessuto imprenditoriale italiano.
In particolare, con il termine imminente del bando europeo dedicato alle materie prime critiche, il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha collaborato con il Ministero per un’azione mirata: l’informazione diretta alle imprese italiane sulle opportunità offerte dal bando e l’incentivazione di nuovi progetti nell’ambito del riciclo e del recupero di risorse.
Questa iniziativa, come sottolineato dal Ministro Adolfo Urso durante l’aggiornamento sulla vertenza Portovesme Srl, assume un’importanza cruciale considerando il successo riscosso dal primo bando, che ha visto l’approvazione di quattro progetti italiani, tutti focalizzati sul riciclo.
Tra questi, spicca il progetto di Glencore a Portovesme, simbolo delle potenzialità intrinseche del territorio.
Il Ministro ha espresso la speranza che Glencore possa presentare ulteriori proposte innovative nel nuovo bando, sfruttando le competenze e le infrastrutture già presenti.
L’obiettivo è creare un ecosistema industriale dinamico e inclusivo, che vada oltre la singola realtà aziendale.
L’area di Portovesme e le zone limitrofe sono destinate a diventare un polo di attrazione per nuove imprese con iniziative simili, capaci di generare occupazione qualificata e rilanciare la vocazione produttiva del territorio, alimentando un circolo virtuoso di sviluppo economico e sociale.
Riguardo alla specifica vertenza Portovesme, il Ministro ha illustrato un percorso complesso, caratterizzato dalla ricerca attiva di potenziali acquirenti interessati a rilevare l’impianto e a garantire la prosecuzione delle attività produttive.
Glencore, in stretta collaborazione con le strutture del Mimit, ha fornito a questi operatori tutte le informazioni necessarie per una valutazione approfondita e accurata.
Nonostante il riconoscimento della completezza e della validità dei dati presentati, la decisione finale è stata negativa, evidenziando le sfide strutturali che affliggono il settore dello zinco e del piombo.
Di fronte a questa realtà, è imperativo abbandonare le strategie del passato e concentrare gli sforzi verso un percorso di sviluppo produttivo e occupazionale inclusivo, che tenga conto delle esigenze e delle competenze dei lavoratori attualmente impiegati nell’area di Portovesme, inserendoli in una più ampia visione di politica industriale nazionale.
Infine, il Ministro ha affrontato il tema del progetto litio, sottolineando la necessità di un rapido accordo interistituzionale con la Regione Sardegna, che ne garantisca la piena realizzazione.
Tale accordo dovrà affrontare in modo proattivo tutte le questioni connesse, dall’approvvigionamento energetico alla predisposizione delle infrastrutture necessarie, con un approccio integrato e lungimirante, consapevole del ruolo strategico che il litio può rivestire per il futuro dell’economia italiana e della transizione energetica.