Il mercato immobiliare sardo, nel primo semestre dell’anno, manifesta dinamiche complesse e divergenti, evidenziate da un recente studio di Immobiliare.
it Insights.
Lontano da una semplice tendenza al rialzo generalizzata, il panorama rivela una polarizzazione tra compravendite e locazioni, e significative differenze territoriali che delineano un quadro variegato e in evoluzione.
La crescita dei prezzi di vendita delle case, con un incremento del 2,8%, supera nettamente quella dei canoni di locazione, che si attestano a un modesto 1,1%.
Questo divario suggerisce un interesse crescente verso l’acquisto, alimentato forse da fattori come i bassi tassi di interesse (seppur in fase di revisione) e una rinnovata fiducia nel lungo termine, che spinge i potenziali acquirenti a concretizzare l’investimento immobiliare.
Tuttavia, la domanda, in entrambi i settori, risulta in crescita: le compravendite segnano un aumento del 13,5%, mentre le locazioni si attestano a un +4,2%.
Questo suggerisce un mercato ancora attivo, seppur con esigenze diverse.
L’offerta, al contrario, si presenta eterogenea.
Mentre le case in vendita mostrano una stabilità relativa (+0,4%), si osserva un’espansione significativa nell’offerta di immobili in affitto (+14,3%).
Questo potrebbe essere interpretato come una risposta alla crescente domanda di locazioni, o come una strategia di alcuni proprietari che, di fronte a incertezze economiche, preferiscono la flessibilità del mercato degli affitti.
Analizzando le province, emergono notevoli disparità.
Sassari si distingue come l’area più costosa, con un prezzo medio al metro quadro di 3.
229 euro e un incremento del 3,6% nei primi sei mesi dell’anno.
Questo dato potrebbe essere legato a fattori come la presenza di infrastrutture, l’attrattività turistica o la concentrazione di attività economiche.
Al polo opposto, il Sud Sardegna si configura come l’area più accessibile, con un prezzo medio al metro quadro di soli 839 euro, mentre Oristano si mantiene appena sopra la soglia psicologica del migliaio, a 922 euro/mq.
Cagliari, capoluogo dell’isola, richiede un investimento di 2.
620 euro/mq, con un aumento del 2,3% su base semestrale, trainato da una domanda in crescita, soprattutto nella provincia omonima (+23,9%) e nel comune di Cagliari stesso (+19,5%).
Il mercato delle locazioni, invece, presenta dinamiche altrettanto complesse.
La provincia di Nuoro si distingue per il costo più elevato degli affitti, con una media di 28,6 euro al metro quadro.
Ironia della sorte, il comune di Nuoro si rivela l’area più economica per l’affitto, con soli 7,1 euro/mq.
Si segnala una controtendenza significativa nelle province di Sud Sardegna (-4,2%), Oristano (-5,9%) e Cagliari (-1,6%), dove i canoni di affitto hanno subito una diminuzione.
Cagliari, pur mantenendo un costo medio di 13,3 euro/mq, risente di questa tendenza al ribasso.
In sintesi, il mercato immobiliare sardo nel primo semestre dell’anno si caratterizza per una frammentazione geografica e per un divario crescente tra compravendite e locazioni.
La domanda rimane sostenuta, ma la polarizzazione dei prezzi e le dinamiche territoriali suggeriscono una necessità di analisi più approfondite per comprendere le reali prospettive future e le opportunità per acquirenti e inquilini.
L’evoluzione di questo scenario dipenderà da fattori esterni quali politiche economiche, andamento del turismo e variazioni dei tassi di interesse, che continueranno a influenzare le scelte e le aspettative degli operatori del settore.