sabato 6 Settembre 2025
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Sardegna, bollettino nero: infortuni sul lavoro fuori controllo

I dati recenti forniti dall’INAIL, aggiornati al 30 giugno, dipingono un quadro allarmante per la sicurezza sul lavoro in Sardegna: sette decessi sul campo e un fiume inarrestabile di 5.870 denunce di infortunio nei primi sei mesi dell’anno, con un picco di 961 segnalazioni solo nel mese di giugno.

Queste cifre, che superano di gran lunga i livelli accettabili, sollevano interrogativi urgenti e richiedono un’analisi approfondita delle strategie attuali.

A margine dell’anniversario dell’immane tragedia di Buggerru, un evento che ha segnato profondamente la coscienza collettiva sarda, e in riferimento al protocollo d’intesa tra Regione e sindacati volto a contrastare gli infortuni, la UIL Sardegna esprime forte preoccupazione.
L’accordo, che si prefiggeva un impegno concreto per la tutela dei lavoratori, sembra essersi arenato.
In particolare, la segretaria generale della UIL, Fulvia Murru, sottolinea l’inottemperanza rispetto all’articolo 5, che prevedeva un finanziamento triennale dedicato alle attività di sicurezza.

Questa omissione, definita “dimenticanza” di risorse vitali, testimonia una priorità mancante nella protezione della vita e della salute dei lavoratori.

La UIL ha annunciato un’immediata escalation diplomatica, con una missiva indirizzata alla Presidente della Regione, Alessandra Todde, e la richiesta di un incontro urgente per avviare un tavolo di lavoro permanente dedicato esclusivamente alla questione degli infortuni.

La segretaria Murru insiste con forza sulla necessità di un investimento radicale e multidimensionale in materia di sicurezza.

La mera esecuzione di controlli, sebbene imprescindibile, non è sufficiente a garantire un ambiente lavorativo sicuro.
È imperativo un cambio di paradigma, con un’azione sinergica tra istituzioni pubbliche e realtà imprenditoriali, orientata primariamente alla prevenzione e alla formazione continua dei lavoratori.
Questo implica l’implementazione di interventi mirati, specifici per i diversi settori di attività, che tengano conto delle peculiarità dei rischi e delle competenze necessarie.
La UIL, con un approccio pragmatico e determinato, introduce un elemento di responsabilizzazione per le aziende inadempienti.

La segretaria Murru propone una misura drastica: l’esclusione temporanea o permanente dal mercato del lavoro per le imprese che persistono nel mancato rispetto delle normative sulla sicurezza.
Questa misura, sebbene controversa, è presentata come un deterrente necessario per promuovere una cultura della sicurezza capillare e condivisa.

In conclusione, la UIL Sardegna lancia un appello pressante: solo attraverso un impegno congiunto, rafforzando i controlli, promuovendo la sicurezza, investendo nella formazione e incentivando la prevenzione, si potrà sperare di arginare questo inaccettabile bollettino di guerra quotidiano e di onorare la memoria delle vittime del lavoro.

Il futuro della Sardegna, in termini di benessere sociale ed economico, dipende dalla capacità di costruire un ambiente lavorativo realmente sicuro e tutelante per tutti i suoi cittadini.

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