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sabato 8 Novembre 2025

Sardegna da Campione: 17 Tre Bicchieri per i suoi Vini

La Sardegna si conferma un tesoro enologico, brillando con 17 Tre Bicchieri, il massimo riconoscimento assegnato dalla Guida Vini d’Italia 2026 del Gambero Rosso.
Un risultato che testimonia la vitalità e la costante evoluzione di un territorio vitivinicolo capace di conciliare tradizione e innovazione, con un’offerta che spazia da vini di grande struttura a interpretazioni più fresche e contemporanee.
L’edizione 2026 celebra non solo le conferme, ma anche l’emergere di nuovi interpreti e territori.
Particolarmente degno di nota è il successo dei Cannonau, vitigno autoctono per eccellenza, che si presenta in declinazioni diverse: dal Perdas Longas di Francesco Cadinu, espressione di eleganza e mineralità, al Nepente di Oliena Hospes Riserva di Iolei, che ne esalta la complessità aromatica e la capacità di invecchiamento.
Accanto a questi, brillano i Vermentini, con il Kramori di Saraja, simbolo di un Gallura dinamica e attenta alla sostenibilità, e il Rafìa di Santa Maria La Palma, che ne rivela la versatilità e la finezza.

La presenza di vini storici come il Turriga di Argiolas, il Marchese di Villamarina di Sella e Mosca e il Tuvaoes di Cherchi, conferma la loro indiscussa posizione di riferimento.
L’elenco dei Tre Bicchieri del 2026 offre un affresco completo della produzione sarda, con Alghero Cabernet Marchese di Villamarina, Cannonau Antonella Corda, Cl.

Arbòre, L’Ora Grande, Perda Rubia, Tèrruas, Nuracada Bovale, Maìa, Pitraia, Sciala, Sienda, e molti altri.
Oltre ai vini specifici, la guida sottolinea la rilevanza di una pluralità di vitigni autoctoni.
Il Cannonau si distingue per la sua capacità di esprimere sia potenza che raffinatezza, mentre i Vermentini, sia quelli di Gallura che quelli di Sardegna, testimoniano la versatilità di questo vitigno, abile a interpretare diversi terroir.

Non mancano poi la Vernaccia di Oristano, con la sua inconfondibile personalità, e altri vitigni minori ma fondamentali per la biodiversità viticola sarda, come Carignano, Monica, Semidano, Bovale e Cagnulari, ognuno dei quali contribuisce a delineare un mosaico di sapori e profumi unici.

L’assegnazione di questi prestigiosi riconoscimenti non è solo un trionfo per le cantine premiate, ma un segnale di grande valore per l’intero settore vitivinicolo sardo, un incentivo a proseguire nel percorso di miglioramento continuo e a promuovere un’immagine di eccellenza a livello nazionale e internazionale.

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