Un’onda di protesta si propagherà domani sull’isola di Sardegna, integrandosi nel più ampio sciopero generale che coinvolgerà l’intera nazione.
Questa mobilitazione non è un mero atto di dissenso economico, ma si configura come una forte presa di posizione politica e morale di fronte alla drammatica escalation del conflitto israelo-palestinese e alle sue conseguenze umanitarie devastanti.
Come sottolinea il segretario della CGIL Sardegna, Fausto Durante, la partecipazione allo sciopero rappresenta un imperativo etico, un dovere civico per il mondo del lavoro sardo.
Si tratta di un gesto volto a denunciare con forza gli attacchi perpetrati dal governo israeliano contro la Flotilla, azioni che si inquadrano in un contesto più ampio di violenze e di un potenziale genocidio che affligge la popolazione di Gaza.
La mobilitazione si pone come supporto incondizionato al diritto del popolo palestinese di vivere in pace, di aspirare alla dignità e, soprattutto, di ottenere il riconoscimento formale e concreto del proprio Stato, con piena sovranità e diritti.
Lo sciopero non è solo una voce isolata, ma una convergenza di istanze provenienti da diversi settori della società sarda, che sentono la responsabilità di agire in un momento storico cruciale.
Il diritto internazionale umanitario è violato quotidianamente, i diritti fondamentali dei palestinesi sono calpestati, e il silenzio non è un’opzione.
Per consentire a tutti i cittadini di esprimere la propria solidarietà e di partecipare attivamente a questa giornata di protesta, sono state organizzate diverse iniziative in diverse località dell’isola.
A Cagliari, il corteo partirà alle 9:30 in Piazza Garibaldi, per poi snodarsi attraverso le vie principali della città, in un percorso simbolico che attraversa il cuore urbano.
A Sassari, l’appuntamento è fissato per le 10:00 in Piazza Italia.
Nuoro vedrà una manifestazione davanti alla Prefettura alle 10:30.
A Iglesias, il corteo partirà alle 9:00 in Piazza Sella.
Infine, Olbia organizzerà un corteo che si svilupperà lungo un percorso predefinito, coinvolgendo diverse vie del centro cittadino, fino a giungere di fronte al Comune.
Queste iniziative, pur mantenendo specifiche caratteristiche locali, condividono un obiettivo comune: amplificare il grido di speranza e di giustizia che sale dal cuore della Sardegna, unendo le voci dei lavoratori a quelle di tutti coloro che credono in un futuro di pace e di rispetto dei diritti umani per il popolo palestinese.
La partecipazione attiva è il segno tangibile di un impegno concreto a non rimanere indifferenti di fronte alla sofferenza e all’ingiustizia.







