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sabato 15 Novembre 2025

Sardegna, laboratorio IA: futuro digitale tra sfide e opportunità.

La Sardegna si proietta verso il futuro, ambendo a incarnare un ecosistema all’avanguardia per l’adozione dell’intelligenza artificiale e della digitalizzazione, un vero e proprio “laboratorio” vivente dove innovazione, tutela ambientale e miglioramento della qualità della vita si fondono armoniosamente.

Questo messaggio, pulsante di speranza e sfida, è emerso con forza dal forum “Mondo Digitale – Terzo Millennio”, promosso dalla UILTuCS Sardegna presso la Manifattura a Cagliari, un evento cruciale dedicato all’impatto trasformativo dell’IA nei settori chiave del terziario: commercio, turismo, servizi e oltre.

L’iniziativa ha catalizzato un dibattito profondo e multidisciplinare, riunendo un panorama eterogeneo di attori: rappresentanti istituzionali di primo piano, come la Presidente della Regione Alessandra Todde e l’Assessora del Lavoro Desirè Manca, accademici di spicco, esperti del settore e figure chiave del mondo sindacale.

Il confronto ha delineato uno scenario complesso, caratterizzato da opportunità senza precedenti, ma anche da rischi concreti che richiedono interventi mirati e lungimiranti.
I dati preliminari della ricerca sull’impatto dell’IA nel terziario, presentati in anteprima dal segretario regionale Cristiano Ardau, dipingono un quadro articolato.

Sebbene si stimi che circa il 5% della forza lavoro sia a rischio di perdita del posto di lavoro a causa dell’automazione, una percentuale ben più ampia, il 30%, si troverà esposta a trasformazioni significative derivanti dall’introduzione di modelli di IA generativa.
Nel tessuto economico sardo, si prospetta una potenziale perdita di circa 10.000 posti di lavoro nel terziario, bilanciata, tuttavia, dalla creazione di circa 20.000 nuove opportunità professionali nei settori digitali e tecnologici emergenti.
È fondamentale sottolineare che il cambiamento non si limita alla semplice sostituzione di mansioni, ma implica una profonda riorganizzazione dei processi lavorativi e una ridefinizione delle competenze richieste.

Il “mismatch” tra le competenze esistenti e quelle necessarie per affrontare le nuove sfide si stima possa richiedere fino a un decennio per essere colmato, un lasso di tempo che esige una risposta proattiva e una strategia di intervento strutturale.
Il segretario Ardau ha sottolineato come l’avvento dell’IA rappresenti un vero e proprio cambio di paradigma, un’inversione di tendenza che impone una riflessione approfondita sulle implicazioni sociali ed economiche.
La transizione verso un modello di lavoro sempre più digitalizzato non può prescindere da un sistema di protezioni sociali robuste e adeguate, in grado di mitigare i disagi e le frustrazioni che potrebbero derivare dalla perdita del posto di lavoro.

È imperativo, infatti, investire in programmi di riqualificazione professionale, formazione continua e politiche attive del lavoro, al fine di favorire la mobilità professionale e l’adattamento ai nuovi contesti lavorativi.
La visione di una Sardegna leader nell’ambito dell’IA e della digitalizzazione non è un’utopia, ma un obiettivo realizzabile, data la posizione geografica privilegiata, la qualità della vita offerta e la capacità di attrarre talenti.

Sfruttare il potenziale del lavoro da remoto, promuovere la sostenibilità ambientale e incentivare l’innovazione tecnologica sono elementi chiave per costruire un futuro prospero e inclusivo per l’Isola.

L’ambizione è quella di creare un modello di lavoro digitale sardo che sia non solo all’avanguardia, ma anche sostenibile, equo e ben retribuito, in grado di coniugare crescita economica e benessere sociale.

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