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lunedì 27 Ottobre 2025

Sardegna, l’Energia Freno allo Sviluppo: Costi e Rallentamento Green

L’Energia come Freno allo Sviluppo: Sardegna alle prese con un’eredità di costi elevati e investimenti green in rallentamentoLa Sardegna si trova ancora intrappolata in una spirale di costi energetici persistenti, che gravano pesantemente su imprese e famiglie, compromettendo la competitività del tessuto produttivo e erodendo il potere d’acquisto dei cittadini.
Un’analisi dettagliata, condotta dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, svela una situazione complessa, caratterizzata da uno squilibrio strutturale che necessita di interventi urgenti e mirati.

Il divario energetico rispetto alle medie europee si traduce in un extracosto significativo per le piccole e medie imprese sarde.
Nel periodo 2023-2024, questo onere ha superato i 77 milioni di euro, una cifra che amplifica le difficoltà di settori chiave come l’agroalimentare, la moda, l’arredamento, la lavorazione del legno, del vetro, dei metalli, dell’oreficeria e dell’occhialeria.

Questo costo aggiuntivo, pari allo 0,04% del valore aggiunto regionale, rappresenta un freno alla crescita e all’innovazione.
Parallelamente, le famiglie sarde continuano a far fronte a prezzi al consumo di energia elettrica e gas superiori del 42,3% rispetto al 2021, nonostante una modesta diminuzione del 3,6% tra il 2023 e il 2024.
Questo incremento, sebbene inferiore alla media nazionale (+49,8%), incide significativamente sul budget familiare e contribuisce ad alimentare l’inflazione regionale, che si attesta al 18,2%.

La spesa totale delle famiglie sarde per energia elettrica e gas ha raggiunto 1.014 milioni di euro nel 2023, rappresentando il 4,9% della spesa complessiva e il 2,6% del PIL regionale, superando la media nazionale.

Un dato cruciale è rappresentato dal consumo energetico.

Nel 2023, i consumi totali di energia elettrica in Sardegna hanno toccato i 7.637 GWh, con una netta prevalenza del settore industriale e dei servizi (68,3%).
L’industria, in particolare, assorbe una quota considerevole (40,6%), evidenziando una dipendenza strutturale da fonti energetiche che, in molti casi, sono ancora inefficienti e costose.

La recente diminuzione del 5,9% dei consumi totali, superiore alla media nazionale (-2,9%), è in parte dovuta alla contrazione della produzione industriale, ma riflette anche, auspicabilmente, una maggiore attenzione all’efficienza energetica.
Tuttavia, la luce in fondo al tunnel è ancora fioca.
L’analisi rivela un preoccupante rallentamento degli investimenti in tecnologie green. Nel 2024, solo il 21,4% delle imprese sarde ha investito in soluzioni sostenibili, una diminuzione di ben 4,1 punti percentuali rispetto al 25,5% del 2023.

Questo dato suggerisce un’erosione della fiducia nel futuro e una mancanza di incentivi adeguati per promuovere la transizione ecologica.

“La persistenza di questi costi elevati rappresenta un ostacolo insormontabile per la competitività delle nostre imprese”, afferma Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna.
“È imperativo intervenire su più fronti, diversificando le fonti di approvvigionamento, incentivando massicciamente le energie rinnovabili, promuovendo l’efficientamento energetico degli edifici e delle imprese, e, soprattutto, riequilibrando il carico fiscale sulle bollette per alleviare il peso sulle spalle delle piccole realtà”.
L’urgente necessità di una politica energetica lungimirante, che favorisca l’innovazione, la sostenibilità e la giustizia sociale, è un imperativo per il futuro economico e ambientale della Sardegna.

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