La Regione Sardegna lancia un’iniziativa strategica per il rilancio turistico interno, focalizzandosi su un modello di sviluppo sostenibile e radicato nel territorio: l’albergo diffuso.
L’assessore al Turismo, Artigianato e Commercio, Franco Cuccureddu, in collaborazione con Giancarlo Dall’Ara, ideatore e teorico di riferimento del concept, ha presentato ufficialmente il bando pubblico che mira a rimodulare l’offerta turistica sarda, promuovendo un’ospitalità più autentica e distribuita temporalmente e spazialmente.
Il cuore dell’intervento risiede nella valorizzazione dei centri storici e dei borghi, spesso marginalizzati dai flussi turistici balneari.
L’albergo diffuso, infatti, non si configura come una struttura alberghiera tradizionale, ma come un sistema di ospitalità frammentato, dislocato in diversi edifici all’interno del tessuto urbano antico.
Questo approccio consente di preservare il carattere distintivo dei luoghi, rigenerando il patrimonio immobiliare esistente e stimolando l’economia locale attraverso la creazione di nuove opportunità di lavoro e imprenditorialità.
La Deliberazione n.
18 del 2024 destina 7,5 milioni di euro a questo progetto innovativo, suddivisi in due linee di finanziamento: 2,5 milioni per gli Enti Locali, incentivando la riqualificazione degli spazi pubblici e la creazione di infrastrutture di supporto al turismo, e 5 milioni per le micro e piccole imprese turistiche, agevolando la realizzazione delle strutture ricettive.
L’intervento non si limita alla mera ristrutturazione edilizia, ma ambisce a un vero e proprio cambiamento di paradigma nel modo di concepire il turismo in Sardegna.
L’albergo diffuso, oltre alla sua valenza economica, rappresenta un importante strumento di salvaguardia del patrimonio culturale e ambientale.
La sua ubicazione esclusiva nelle zone centrali dei borghi, definite “A” e “centro matrice”, assicura una profonda integrazione con il contesto storico-architettonico.
La distanza massima di 300 metri tra gli immobili che compongono la struttura, con la presenza di una reception centrale, garantisce un servizio coordinato e omogeneo, pur mantenendo l’identità e l’autenticità di ogni singola unità abitativa.
I contributi a fondo perduto, fino a un massimo di 300.
000 euro per beneficiario, coprono una quota significativa delle spese ammissibili, arrivando anche al 100% in alcuni casi.
Si prevede un investimento minimo di 100.
000 euro per progetto, con l’obbligo di ottenere una classificazione alberghiera di almeno tre stelle, al fine di garantire standard qualitativi elevati.
Un aspetto peculiare è il limite del 25% per il contributo destinato all’acquisto o alla ristrutturazione degli immobili, incentivando un approccio attento alla sostenibilità economica e ambientale.
Il bando, aperto alle imprese private fino al 17 ottobre, preludendo a un successivo avviso rivolto agli Enti Locali una volta confermato il cofinanziamento ministeriale, si inserisce in un quadro più ampio di politiche turistiche volte a diversificare l’offerta, promuovere un turismo più consapevole e responsabile e a contrastare lo spopolamento delle aree interne, restituendo vitalità e prospettive di sviluppo a comunità spesso dimenticate.
L’iniziativa si pone, quindi, come un investimento strategico per il futuro del turismo sardo, un turismo che sappia coniugare crescita economica, tutela del patrimonio e benessere sociale.