sabato 26 Luglio 2025
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Sardegna, spesa beni durevoli: crescita moderata, ma con fragilità strutturali.

Nel corso del 2024, il tessuto economico sardo ha registrato un dinamismo significativo nel settore dei beni durevoli, con una spesa aggregata che ha superato il miliardo e 654 milioni di euro.

Questa cifra, elaborata dall’Osservatorio Findomestic in collaborazione con Prometeia, segna un incremento del 3,6% rispetto all’anno precedente, un dato che, pur positivo, posiziona la Sardegna in una fase di crescita più moderata rispetto alla media nazionale (+4,5%).

Questa discrepanza suggerisce un quadro di resilienza, ma anche di alcune fragilità strutturali che necessitano di un’analisi più approfondita.
L’impulso primario a questa spesa è stato indubbiamente fornito dal settore dei trasporti.
L’incremento del comparto automobilistico, con punte dell’11,8% per le auto nuove, del 5,1% per quelle usate e del 7% per i motocicli, testimonia una rinnovata propensione all’acquisto, probabilmente incentivata da una maggiore fiducia nel futuro e da possibili agevolazioni fiscali.

Tuttavia, è fondamentale sottolineare che, nonostante questi aumenti, i volumi di vendita di auto usate e due ruote in Sardegna rimangono al di sotto delle medie nazionali e del Mezzogiorno, indicando una potenziale difficoltà di accesso al credito o una diversa propensione all’acquisto rispetto ad altre aree geografiche.

Il totale investito nel settore dei motori ammonta a 937 milioni di euro, con una ripartizione significativa tra auto nuove (321 milioni), usate (571 milioni) e motocicli (45 milioni).

L’arredamento per la casa, con una spesa di 364 milioni di euro, rappresenta un altro pilastro della domanda di beni durevoli, sebbene si registri una lieve flessione dello 0,6%.
La telefonia (139 milioni, -2,6%) e gli elettrodomestici (135 milioni, +2,6%) completano il quadro, mentre i segmenti dell’information technology (-6,8%) e dell’elettronica di consumo (-5%) mostrano segni di rallentamento, probabilmente legati a cicli di sostituzione più dilatati o a una maggiore attenzione al rapporto qualità-prezzo.
La spesa media per famiglia in beni durevoli si attesta a 2.

210 euro, un valore in linea con la media del Mezzogiorno, ma ancora inferiore a quella nazionale di 2.
736 euro.
Questa differenza suggerisce un divario di reddito e di capacità di spesa tra le diverse aree del paese, un aspetto cruciale per definire politiche di sviluppo mirate.

A livello provinciale, Cagliari si distingue per la spesa più elevata per famiglia (2.

472 euro), collocandosi al 75° posto nella graduatoria delle province italiane.

Al contrario, Sud Sardegna (2.
071) e Oristano (2.
092) presentano i livelli di spesa più contenuti, evidenziando disomogeneità territoriali che richiedono interventi di sviluppo mirati.

L’incremento percentuale più significativo si osserva nelle province di Oristano (+5,2%) e Sassari (+3,9%), mentre Sud Sardegna e Nuoro mostrano un andamento più conservativo, indicando forse una maggiore cautela nell’avvio di nuovi investimenti.

L’analisi approfondita di queste differenze provinciali è essenziale per comprendere le dinamiche economiche locali e per definire strategie di stimolo mirate, tenendo conto delle specificità territoriali e delle esigenze delle diverse comunità.

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