Il Piano d’Ambito 2026-2055, recentemente approvato dall’Ente di Governo dell’Ambito della Sardegna (Egas), segna una svolta epocale nella gestione del Servizio Idrico Integrato (SII) dell’isola.
Più che un semplice piano di investimenti, questo documento strategico – con un orizzonte temporale che si estende fino al 2055 – progetta una metamorfosi profonda del sistema idrico sardo, affrontando sfide complesse e proiettando l’isola verso un futuro di resilienza idrica e sviluppo sostenibile.
L’impegno finanziario, stimato in circa 5 miliardi di euro, rappresenta il più significativo programma infrastrutturale mai intrapreso in Sardegna.
Questa cifra, equivalenti a un investimento medio annuo di 166 milioni di euro, riflette la portata degli interventi necessari per adeguare le infrastrutture esistenti e crearne di nuove, tenendo conto delle mutate condizioni climatiche, della crescente domanda idrica e delle stringenti normative europee in materia di tutela delle risorse idriche e gestione delle acque reflue.
Il Piano d’Ambito non si limita alla mera sostituzione o ammodernamento di impianti obsoleti.
Esso abbraccia un approccio olistico che considera l’intero ciclo dell’acqua, dalla captazione e potabilizzazione alla distribuzione, fino al trattamento e riutilizzo.
Questo implica un rafforzamento delle infrastrutture di adduzione e distribuzione, con particolare attenzione alla riduzione delle perdite idriche, un problema cronico in molte aree sarde.
Vengono previsti nuovi potabilizzatori tecnologicamente avanzati e l’ottimizzazione di quelli esistenti, con l’obiettivo di garantire un approvvigionamento idrico sicuro e di alta qualità.
Un elemento cruciale del Piano è l’investimento nella digitalizzazione del sistema, con la sostituzione progressiva di 800.000 contatori con dispositivi “smart”.
Questa iniziativa, oltre a migliorare l’efficienza della fatturazione, consentirà un monitoraggio in tempo reale dei consumi, facilitando l’individuazione di anomalie e perdite, e promuovendo un uso più consapevole dell’acqua da parte dei cittadini.
La gestione delle acque reflue assume un ruolo centrale nel Piano.
Vengono previsti interventi di adeguamento degli impianti di trattamento secondario, con l’introduzione di trattamenti avanzati per la rimozione di microinquinanti, e lo sviluppo di sistemi di riuso delle acque reflue depurate, destinati all’irrigazione agricola, all’uso industriale e ad altri impieghi non potabili.
Questa strategia non solo contribuisce a ridurre la pressione sulle risorse idriche convenzionali, ma anche a migliorare la qualità dell’ambiente e a promuovere un’economia circolare.
Come sottolinea il Presidente di Egas, Fabio Albieri, il Piano d’Ambito rappresenta un documento strategico fondamentale per garantire un servizio idrico più efficiente, sicuro e sostenibile, con benefici tangibili per i cittadini, le imprese e lo sviluppo economico dell’isola.
Esso non è solo un programma di investimenti, ma una visione a lungo termine per un futuro in cui l’acqua, risorsa preziosa e limitata, sia gestita in modo responsabile e resiliente, a tutela dell’ambiente e del benessere delle generazioni future.
Il Piano si pone come pilastro per la costruzione di un’isola più verde, prospera e capace di affrontare le sfide del cambiamento climatico.