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mercoledì 5 Novembre 2025

Sciopero Arst: Sardegna isolata, lavoratori al 80% di adesione

La mobilitazione generale dei dipendenti Arst, osservata oggi in tutta la regione, ha inferto un duro colpo al servizio di trasporto pubblico, evidenziando un profondo malcontento che si intensifica ad ogni azione di protesta.

Le dichiarazioni dei sindacati, in particolare Ora Tpl, parlano di un’adesione massiccia, stimata ben al di sopra dell’80%, un dato che contrasta nettamente con le versioni parziali e minimizzanti rilasciate dalla dirigenza aziendale.

Questa discrepanza non è solo una questione di comunicazione, ma riflette una frattura più ampia tra i lavoratori e l’amministrazione.
Mentre l’Arst persiste nel comunicare percentuali di adesione ridotte al 40%, la Sardegna è sostanzialmente isolata dalla sua rete di trasporti, con autobus, treni e metropolitane ferme ai blocchi.
Chi ancora si illude di una diminuzione dell’impegno dei lavoratori deve rivedere le proprie convinzioni, poiché la loro determinazione rimane granitica.

Luigi Melis, della segreteria regionale ORSA Tpl, sottolinea come il successo continuo dello sciopero debba costituire un campanello d’allarme per la proprietà, esortando ad un’analisi rigorosa delle decisioni prese dal gruppo dirigenziale Arst.
Si rimarca con forza il comportamento discriminatorio perpetrato nei confronti del sindacato ORSA, un comportamento che in altre realtà è stato giudicato e condannato dai tribunali, una realtà nota anche all’assessora regionale ai Trasporti.

Per scongiurare un’ulteriore escalation del conflitto, Melis insiste sulla necessità di un confronto aperto e costruttivo con ORSA Tpl, basato su una piattaforma contrattuale di secondo livello che tenga conto delle rivendicazioni più sentite dai lavoratori.
Le istanze sindacali si concentrano su una serie di criticità strutturali che affliggono l’azienda, richiedendo interventi concreti e immediati.
Tra le priorità assolute figurano: la creazione di spazi adeguati e dignitosi per il personale in tutti i depositi regionali, un elemento fondamentale per garantire il benessere dei lavoratori; una revisione sostanziale delle indennità aziendali, con l’obiettivo di riconoscere l’impegno e la professionalità dei dipendenti; un ripensamento dei nastri orari di lavoro, al fine di migliorare la conciliazione tra vita privata e professionale; l’introduzione di regole chiare e trasparenti per la gestione del part-time e dei trasferimenti di sede; la stabilizzazione degli assuntori, ponendo fine alla precarietà che grava su molti lavoratori; l’implementazione di una piattaforma informatica dedicata alla gestione dei cambi turno, semplificando un processo spesso complesso e inefficiente; l’erogazione di buoni pasto a tutti i dipendenti, un piccolo gesto che può fare la differenza nella vita quotidiana; e, infine, una revisione completa dei parametri retributivi, in modo da allinearli alle competenze e alle responsabilità effettive di ciascun lavoratore, valorizzando l’evoluzione professionale e le nuove acquisizioni.

L’auspicio è che questo confronto dia luogo a soluzioni concrete e durature, per il bene dei lavoratori e per la qualità del servizio pubblico.

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