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venerdì 21 Novembre 2025

SOS Pecorino Romano: Sardegna chiede di proteggere la tradizione

L’appello che si leva dalla Sardegna, supportato da oltre ventimila firme raccolte sulla piattaforma Change.

org, rappresenta un grido di allarme per la salvaguardia di un’eccellenza agroalimentare profondamente radicata nell’identità dell’isola: il latte sardo e, derivante da esso, il prezioso Pecorino Romano DOP.

L’ex presidente regionale e deputato Mauro Pili, promotore dell’iniziativa, rivolge un pressante invito al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, esortandolo a sospendere l’approvazione della recente modifica al disciplinare del Pecorino Romano DOP, datata 3 dicembre 2024.

La potenziale approvazione di tale modifica solleva preoccupazioni di portata storica e culturale.

Il nocciolo della questione risiede nella possibilità di introdurre, all’interno della filiera produttiva del Pecorino Romano, razze ovine provenienti da Francia e Israele.
Un simile cambiamento, apparentemente tecnico, si rivelerebbe un atto di profonda discontinuità con la tradizione pastorale sarda, plasmata nei secoli attorno alla razza ovina autoctona e alla specificità dei pascoli naturali dell’isola.

Il rischio non si limita alla mera sostituzione di una razza con un’altra.

Si prospetta, infatti, un cambiamento radicale nel modello produttivo, aprendo la strada ad allevamenti intensivi finalizzati alla massimizzazione della quantità a discapito della qualità intrinseca del latte e del formaggio.
Un formaggio prodotto in serie, privo della complessità aromatica e delle caratteristiche organolettiche che lo rendono unico, perderebbe così la sua identità e il suo valore distintivo.

Si assisterebbe, in definitiva, alla banalizzazione di un prodotto che incarna la storia, la cultura e il paesaggio sardo.

La scadenza imminente, fissata al 24 novembre 2025, per la presentazione di formali osservazioni al Ministero dell’Agricoltura, impone un’azione tempestiva.

Le richieste formulate dall’appello sono chiare e mirano a proteggere non solo il Pecorino Romano, ma l’intero ecosistema agroalimentare sardo:* Rigetto della modifica: Un netto no all’approvazione della delibera del 3 dicembre 2024.
* Riconoscimento della delibera precedente: Conferma della validità della delibera del 12 gennaio 2022, che sancisce la tutela delle razze ovine autoctone.
* Salvaguardia della pastorizia sarda: Protezione della pastorizia tradizionale, un pilastro dell’identità culturale, economica e ambientale della Sardegna, riconosciuta come patrimonio di rilevanza nazionale ed europea.

* Dialogo costruttivo: Apertura di un tavolo di confronto urgente, che coinvolga il Consorzio di Tutela del Pecorino Romano, la Regione Sardegna, le associazioni di categoria dei pastori e gli esperti di Agris Sardegna, al fine di garantire il rispetto rigoroso del disciplinare autentico e di promuovere lo sviluppo sostenibile del settore.
L’iniziativa sottolinea la necessità di una politica agroalimentare attenta alla preservazione delle tradizioni, alla tutela della biodiversità e alla valorizzazione dei prodotti locali, riconoscendo il legame inscindibile tra cibo, cultura e territorio.
Si tratta di un appello alla responsabilità, volto a proteggere un’eccellenza che rappresenta un patrimonio inestimabile per la Sardegna e per l’Italia intera.

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