L’urgenza di un’azione tangibile risuona con forza nelle parole di Pierpaolo Bombardieri, Segretario Generale della UIL, durante il Consiglio confederale sardo a Cagliari.
La sua dichiarazione non è semplicemente un commento alle vertenze in corso nel Sulcis Iglesiente, ma un grido di allarme che riflette la crescente frustrazione dei lavoratori di fronte a promesse non mantenute e a una precarietà dilagante.
Bombardieri, rievocando l’incontro di sette mesi fa, coincidente con l’organizzazione del G7 sul lavoro, sottolinea con amarezza la distanza tra le dichiarazioni programmatiche e la realtà vissuta dai lavoratori.
Non si tratta di semplici assenze di risultati, ma di una mancanza di empatia, di una difficoltà a comprendere e a rispondere alle angosce di chi si vede privato di certezze e di prospettive future.
La UIL, in questo scenario, rivendica la necessità di un approccio strategico e mirato.
Il rilancio del Sulcis Iglesiente, e più in generale dell’economia sarda, non può essere relegato a slogan o a vaghe promesse di intervento.
È imperativo elaborare un piano industriale robusto e condiviso, capace di tracciare una rotta chiara e definire obiettivi concreti.
Questa pianificazione, tuttavia, non può prescindere dalla volontà espressa dall’azienda stessa, il fulcro attorno al quale dovrà ruotare ogni sforzo di riqualificazione e di sviluppo.
In alternativa, l’identificazione di nuovi interlocutori, in grado di assumere un ruolo attivo nella gestione e nella prospettiva del futuro aziendale, si configura come un’opzione imprescindibile.
Le promesse di impegno, precedentemente formulate dai Ministri del Lavoro e dell’Industria, necessitano ora di una traduzione operativa, di un passaggio dalla teoria alla pratica che dimostri la reale volontà di investire nella regione e nel suo capitale umano.
Il Sulcis Iglesiente, con la sua storia, le sue risorse e il suo potenziale, rappresenta un elemento chiave per il rilancio non solo industriale, ma anche produttivo e sociale dell’intera Sardegna.
La sfida è complessa, ma la posta in gioco è troppo alta per permettere che le speranze dei lavoratori si trasformino in ulteriori delusioni.
È tempo di agire, con coraggio e responsabilità, per restituire al Sulcis Iglesiente e alla Sardegna intera un futuro di prosperità e di opportunità.
Il silenzio delle parole deve essere sostituito dal rumore dei fatti.