La comunicazione proveniente da Bruxelles, giunta mentre ero impegnata nel Forum delle regioni insulari europee, ha portato con sé le risultanze di una sentenza della Corte Costituzionale di profondo significato istituzionale.
La decisione della Consulta solleva interrogativi cruciali sul delicato equilibrio dei poteri e sulla corretta interpretazione delle prerogative costituzionali.
La Corte ha espresso un giudizio severo nei confronti del Collegio di garanzia elettorale, ritenendone superata la competenza nell’aver dichiarato la mia decadenza da carica, basandosi su presupposti interpretativi che esorbitano dai limiti giuridici previsti per le cause di ineleggibilità.
Questo intervento della Corte Costituzionale, in sostanza, riafferma la centralità dell’autonomia legislativa e amministrativa della Regione Sardegna, proteggendola da intrusioni arbitrarie che ne intaccherebbero le prerogative costituzionalmente garantite.
La sentenza, lungi dal essere una questione puramente tecnica, tocca il cuore del rapporto tra Stato e Regioni, e in particolare di quelle insulari, caratterizzate da una posizione peculiare nel panorama istituzionale italiano.
Essa richiama l’attenzione sull’importanza di un esercizio di poteri rigorosamente ancorato alla legge, evitando interpretazioni estensive che possano compromettere l’operato degli organi regionali.
La decisione della Corte, pertanto, non si limita a riguardare la mia persona, ma proietta una luce su principi fondamentali per l’intero sistema costituzionale.
Si tratta di una tutela del diritto di voto e della legittimità dell’elettorato regionale, che non può essere compromesso da valutazioni non previste dall’ordinamento.
La Corte ha chiarito che né il potere giudiziario dello Stato, né il Collegio di garanzia elettorale avevano la facoltà di determinare la mia decadenza, né possedevano le basi giuridiche per farlo.
Confido, quindi, nell’opportunità di procedere con serenità e fiducia, consapevole della correttezza del mio operato e dell’importanza di salvaguardare l’autonomia regionale, pilastro fondamentale della democrazia italiana.







