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venerdì 21 Novembre 2025

Fibromialgia in Sardegna: nuova indennità per un sostegno più efficace.

In Sardegna, un’iniziativa legislativa volta a riplasmare l’assistenza ai pazienti affetti da fibromialgia è stata presentata in Consiglio Regionale, con l’obiettivo di superare le criticità emerse nell’applicazione della legge 5/2019, pionieristica a livello nazionale nella tutela dei diritti di queste persone.

La proposta, promossa dal gruppo di Fratelli d’Italia e guidata dal vice capogruppo Fausto Piga, introduce una nuova misura di sostegno economico, la Nuova Indennità Regionale Fibromialgia (NIRF), destinata a sostituire l’esistente Indennità Regionale Fibromialgia (IRF) a partire dal 2026.
L’evoluzione normativa risponde a una necessità di ottimizzazione del sistema di supporto, focalizzandosi sulla semplificazione delle procedure amministrative e sulla garanzia di un accesso più rapido ed efficace alle risorse per i pazienti.
La NIRF prevede un contributo a fondo perduto, con un limite massimo di 800 euro annuali, specificamente destinato al rimborso di spese sanitarie non coperte dal Servizio Sanitario Regionale.

Si tratta di una risposta concreta a disagi spesso legati a terapie specialistiche, farmaci essenziali e trattamenti riabilitativi mirati.
La proposta legislativa dettaglia le modalità di erogazione e rendicontazione, sottolineando un ruolo cruciale dei Comuni nella gestione dei fondi e prevedendo un’anticipazione iniziale di 400 euro per facilitare l’accesso immediato alle cure.
Si pone l’accento sulla necessità di un sistema di rendicontazione efficiente e trasparente, per evitare ritardi burocratici che possano disincentivare sia i Comuni coinvolti che i pazienti stessi.

L’elaborazione della NIRF si basa sull’analisi dei risultati ottenuti durante la sperimentazione dell’IRF, evidenziando una forte domanda di supporto, con oltre 15.000 richieste presentate solo nel biennio 2023-2024.

La prevalenza femminile è significativa, così come la concentrazione nelle fasce d’età tra i 31 e i 70 anni, suggerendo una potenziale correlazione con fattori ormonali e cambiamenti fisiologici.
La nuova legge mira a risolvere le incertezze amministrative e i continui rinvii che hanno caratterizzato l’applicazione della precedente normativa, riconoscendo la fibromialgia come una condizione invalidante che colpisce una porzione rilevante della popolazione sarda.

Secondo le stime a livello nazionale, la prevalenza della fibromialgia potrebbe variare tra il 2% e il 4% della popolazione, un dato che impone scelte politiche tempestive e mature per evitare che i pazienti rinuncino alle cure necessarie.
Si sottolinea l’importanza di garantire la continuità del sostegno economico, già finanziato con 7,5 milioni di euro per il 2025, e di approvare le disposizioni legislative in tempi brevi per assicurare la tempestiva disponibilità dei fondi.

Le critiche rivolte all’amministrazione regionale evidenziano come regole poco chiare e procedure complesse stiano generando ritardi e disincentivando i pazienti ad accedere alle cure.

La nuova proposta mira a superare queste criticità, promuovendo un sistema di assistenza più efficiente, trasparente e centrato sul paziente.

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