sabato 13 Settembre 2025
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Insularità Italiana: Un Obbligo Costituzionale Ineludibile

L’imperativo di dare concreta attuazione alla Costituzione italiana, in particolare all’articolo 119 che riconosce le specificità delle regioni insulari, impone a Governo e Regioni un obbligo primario e ineludibile.

Una necessità che trascende la mera gestione amministrativa, configurandosi come un dovere giuridico e morale verso le comunità che risiedono in territori caratterizzati da peculiarità geografiche e socio-economiche che richiedono misure di compensazione e sostegno specifiche.
Una riflessione in tal senso è stata indirizzata alla Presidente del Consiglio Meloni e alla Presidente della Regione Sardegna Todde da un gruppo di studiosi e operatori, sottolineando la priorità di definire strumenti legislativi, programmi di sviluppo e politiche mirate a mitigare gli svantaggi intrinseci all’insularità.
Lungi dall’essere una concessione di opportunità, l’adempimento di tale obbligo costituzionale rappresenta un principio cardine per garantire l’equità territoriale e la coesione nazionale.
La Sardegna, in particolare, si trova a confrontarsi con una situazione di marcata arretratezza, acuita dalla sua posizione geografica periferica.
Questa combinazione di insularità e distanza dai centri di potere e dai mercati globali crea un circolo vizioso di svantaggi che ostacolano la crescita economica e lo sviluppo sociale.
La realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, pur con le sue complessità e i dibattiti che lo hanno accompagnato, è stata interpretata come un tentativo di rispondere, seppur parziale, al fallimento del mercato in Sicilia, un’area che ha storicamente sofferto delle conseguenze dell’isolamento.
L’opera infrastrutturale, pur non risolvendo tutte le problematiche, mira a ridurre i costi e i tempi di connessione con il continente, apportando benefici tangibili a tutti i cittadini siciliani.
La Sardegna, al contrario, permane unica grande isola italiana priva di un collegamento stabile con il continente, un dato che ne amplifica la marginalizzazione e la necessità di interventi strutturali.
È fondamentale superare una visione frammentaria e contingente degli interventi, optando per una strategia nazionale integrata e condivisa.
Un approccio che non si limiti a misure di pronto intervento, ma che agisca sulla radice dei problemi, promuovendo investimenti a lungo termine in settori strategici come l’innovazione tecnologica, la formazione professionale, il sostegno alle piccole e medie imprese e lo sviluppo di infrastrutture digitali.

La definizione di un quadro normativo chiaro e stabile, la semplificazione delle procedure amministrative e la promozione della collaborazione tra pubblico e privato sono elementi imprescindibili per favorire un ambiente favorevole agli investimenti e alla crescita.

Inoltre, è essenziale un’analisi approfondita delle specificità locali, tenendo conto delle peculiarità culturali, ambientali e sociali di ciascun territorio insulare, al fine di adottare soluzioni personalizzate ed efficaci.
L’obiettivo ultimo è quello di creare un sistema economico resiliente e sostenibile, capace di generare opportunità di lavoro, migliorare la qualità della vita e ridurre le disuguaglianze territoriali, garantendo così il pieno esercizio dei diritti costituzionali per tutti i cittadini italiani, indipendentemente dal luogo in cui risiedono.

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