La commissione bilancio del Consiglio regionale sardo, presieduta da Alessandro Solinas, ha recentemente ospitato un confronto cruciale con le principali sigle sindacali – CGIL, CISL, UIL e UGL – in merito alla manovra finanziaria del 2026.
L’incontro, intriso di un cauto ottimismo, ha delineato un quadro complesso, segnato da apprezzamenti e richieste di ulteriori interventi mirati a rispondere alle pressanti esigenze del territorio.
Il segretario regionale della CGIL, Nicola Cabras, ha sottolineato l’importanza della risoluzione della controversia con lo Stato relativa alle entrate fiscali, riconoscendola come un elemento positivo per l’avvio della discussione.
Tuttavia, ha evidenziato la limitata disponibilità di risorse manovrabili, auspicando che le priorità emerse dal dialogo sindacale trovino un’adeguata allocazione dei fondi derivanti dall’accordo sulle entrate.
Cabras ha espresso la volontà di proporre emendamenti costruttivi, con un’attenzione particolare alla possibilità di rivedere la rateizzazione prevista, al fine di garantire l’immediata disponibilità delle risorse e consentire una pianificazione strategica per il rilancio economico e sociale della Sardegna.
Fulvia Murru, segretaria generale della UIL Sardegna, ha lanciato un appello pressante per la rapida conclusione della legge di bilancio regionale, fissando un termine ultimo a dicembre.
La necessità di evitare rinvii è stata motivata dall’urgenza di fornire certezza a Comuni, lavoratori, cittadini e pensionati, sottolineando la responsabilità politica che tale decisione comporta.
Murru ha inoltre auspicato una visione di lungo termine, promuovendo una programmazione coerente che guardi alla finanziaria successiva ed evitando interventi frammentati e privi di una prospettiva strategica.
La segretaria ha incalzato sulla necessità di affrontare le sfide cruciali che affliggono l’isola: una sanità in stato di grave difficoltà, la crescente diffusione di forme di lavoro precarie e a basso reddito, lo spopolamento di ampie aree territoriali, un sistema di trasporti inadeguato, una crisi industriale profonda, la precarietà dell’edilizia scolastica e un turismo ancora fragile e eccessivamente dipendente dalla stagionalità.
Pier Luigi Ledda, segretario generale della CISL, ha riconosciuto gli sforzi compiuti dalla manovra in termini di risorse destinate alla sanità, pur evidenziando una mancanza di piena coerenza rispetto agli impegni assunti nel protocollo di agosto, in particolare per quanto riguarda il rafforzamento strutturale del sistema sanitario pubblico.
Ledda ha focalizzato l’attenzione sulla questione del personale sanitario, sottolineando come l’assenza di un piano stabile di assunzioni e di una politica di valorizzazione professionale renda inefficaci gli interventi volti a ridurre le liste d’attesa e a garantire servizi omogenei su tutto il territorio regionale, comprese le aree interne.
Infine, il segretario dell’UGL, Nicola Contini, ha rinnovato l’auspicio di una rapida approvazione della manovra, accogliendo con favore la risoluzione della vertenza entrate e sottolineando l’importanza cruciale della successiva fase di pianificazione delle risorse.
Contini ha espresso un rammarico per l’assenza di interventi più incisivi a favore dei servizi territoriali e delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), sottolineando la necessità di un maggiore sostegno alle persone fragili.
Il dibattito ha così delineato un quadro di attesa e di speranze, con la consapevolezza che le sfide economiche e sociali della Sardegna richiedono risposte rapide, coraggiose e capaci di garantire un futuro più equo e sostenibile per tutti i cittadini.






