La Regione Sardegna si trova di fronte a un’imperativa necessità: l’attivazione e la piena funzionalità del Registro Regionale Tumori (RTRS).
La recente mozione, approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale con 48 voti, sollecita la Presidente Alessandra Todde e la Giunta a dare priorità a questo cruciale progetto, riconoscendone l’importanza strategica per la sanità pubblica e la pianificazione di interventi mirati.
Il Registro Tumori, formalmente istituito con la legge regionale 21/2012, è rimasto finora un’entità incompiuta, un retaggio burocratico che ostacola la raccolta e l’analisi sistematica dei dati epidemiologici.
La mozione evidenzia come questa carenza limiti significativamente la capacità della Regione di monitorare l’incidenza e la prevalenza delle neoplasie, identificare fattori di rischio emergenti e valutare l’efficacia delle strategie di prevenzione e cura.
Il RTRS dovrebbe articolarsi in una struttura federata, composta da un coordinamento centrale e tre registri tumorali locali distinti per aree geografiche: Nord, Sud e Sardegna Centrale.
Sebbene i registri del Nord e del Centro Sardegna abbiano già maturato una solida esperienza, operando rispettivamente dal 1993 e dal 2002 con accreditamento nazionale, il registro del Sud Sardegna resta in una fase embrionale, richiedendo l’accreditamento e l’attivazione immediata.
La mancata operatività del RTRS incide direttamente sulla salute pubblica, come dimostrano i dati aggiornati al 2021: i decessi per tumore raggiungono il 33,01% con 5.244 casi, superando la media nazionale (29,4%) e rappresentando la principale causa di mortalità in Sardegna.
Questa situazione impone un’azione tempestiva per garantire la raccolta dati accurata e aggiornata, fondamentale per orientare le scelte politiche e allocare risorse in modo efficace.
La mozione, sostenuta trasversalmente da tutte le forze politiche, sottolinea la necessità di costituire un comitato scientifico indipendente, dotato di funzioni di indirizzo, controllo qualità e definizione di standard metodologici.
Tale organo garantirebbe l’uniformità nella raccolta e gestione dei dati, assicurando la validità e l’affidabilità delle informazioni prodotte.
Un emendamento proposto dall’opposizione, prontamente accolto, introduce l’obbligo per la Giunta di presentare una relazione dettagliata in commissione entro 90 giorni, delineando le azioni intraprese e i progressi compiuti nell’attuazione della mozione.
Questo meccanismo di controllo, rafforzato da un cronoprogramma preciso, mira a garantire la trasparenza e l’efficacia delle misure adottate.
L’attivazione e il potenziamento del Registro Tumori rappresentano un investimento prioritario per la salute della popolazione sarda, un passo imprescindibile per costruire un sistema sanitario più efficiente, proattivo e capace di rispondere alle sfide epidemiologiche del futuro.
Non si tratta solo di adempiere a un obbligo formale, ma di offrire alla comunità sarda uno strumento essenziale per la prevenzione, la diagnosi precoce e il miglioramento della qualità della vita.