L’esame congiunto della legge regionale 20 sulle aree idonee e della proposta di legge 146A rivela una profonda frattura nel panorama politico sardo, e solleva interrogativi cruciali sulla legittimità, l’efficacia e la reale volontà di affrontare la transizione energetica.
La legge 20, fin dalla sua genesi, si è trovata investita da una tempesta di critiche e contestazioni, culminate in un ricorso alla Corte Costituzionale che ne mette in discussione la validità.
Questa situazione paradossale costringe l’assemblea legislativa ad approfondire aspetti procedurali e interpretativi di dettaglio, ostacolando la realizzazione di progetti, soprattutto per soggetti privati e imprese, che vedono compromesse le proprie iniziative.
Il punto di partenza di questa controversia è rappresentato dalla “Pratobello 24”, un’iniziativa popolare sostenuta da quasi 211.000 firme, testimonianza di un forte sentimento di attesa e di desiderio di partecipazione da parte dei cittadini sardi.
L’avvocato Michele Zuddas, portavoce dei comitati promotori, denuncia apertamente l’immobilismo del Consiglio regionale, che ha relegato la Pratobello 24 in un “cassetto”, ignorando la voce popolare.
Questa omissione, secondo Zuddas, dimostra una profonda incomprensione della situazione, poiché la legge 20 rischia di essere dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale, a causa della sua invasione di competenze statali, in violazione dei principi statutari.
L’auspicio di Zuddas non è meramente formale: si tratta di un appello a una visione organica e partecipata della questione energetica.
La Pratobello 24, con la sua forza propulsiva derivante dal sostegno popolare, rappresenta un punto di partenza ideale per costruire una transizione energetica giusta, democratica e realmente al servizio dei territori coinvolti.
L’interrogativo retorico conclusivo dell’avvocato – “A cosa serve questo sforzo di oggi dei consiglieri e chi ne trarrà beneficio?” – sottolinea l’urgenza di un cambio di rotta e di un reale impegno politico.
La discussione in Aula, con le relazioni di Antonio Solinas (Pd) ed Emanuele Cera (Fdi), dovrebbe fornire elementi di chiarimento e aprire la strada a soluzioni condivise.
Tuttavia, la presenza di un ricorso in corso alla Corte Costituzionale e la forte opposizione espressa dai comitati promotori della Pratobello 24 rendono l’esito incerto e alimentano la percezione di un processo legislativo viziato e poco trasparente.
La sfida per il Consiglio regionale è quella di ascoltare la voce dei cittadini, superare le divisioni politiche e dare una risposta concreta alle loro legittime aspettative, evitando di perpetuare un ciclo di leggi contestate e ricorsi alla Corte Costituzionale.







