cityfood
cityeventi
mercoledì 5 Novembre 2025

Sardegna, frizione col Governo: via l’impugnazione di una legge regionale.

Il Governo, attraverso il Consiglio dei Ministri, ha formalizzato un atto di verifica di legittimità costituzionale nei confronti di una legge regionale sarda, segnando un momento di frizione tra il potere centrale e l’autonomia regionale.
La decisione, proposta dal Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, concerne la legge regionale n. 24 del 11 settembre 2025, che interviene sull’assestamento del bilancio pluriennale 2025-2027 della Regione Sardegna, introducendo modifiche e riconoscendo debiti al di fuori del bilancio previsto.
La decisione di impugnare la legge non è una novità procedurale, ma riflette una valutazione approfondita delle disposizioni contenute nel testo.
L’esame del Governo ha riscontrato elementi che, a suo avviso, superano i limiti delle competenze attribuite alla Regione Sardegna, configurando una potenziale invasione di ambiti di competenza esclusiva dello Stato.

Nello specifico, il Governo ha evidenziato una presunta incompatibilità della legge regionale con la normativa nazionale in materia di accesso al pubblico impiego e con i principi che regolano la contrattazione collettiva, pilastri fondamentali per garantire l’equità e la trasparenza nell’amministrazione pubblica.
L’azione del Governo si fonda su principi costituzionali cardine.

L’articolo 3 della Costituzione, che sancisce l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, e l’articolo 97, che impone alla pubblica amministrazione di operare in modo imparziale e con buon andamento, sono invocati per sostenere la tesi di una violazione dei principi fondamentali del diritto amministrativo.

Parallelamente, si richiama l’articolo 117, comma 2, lettera l) della Costituzione, che attribuisce allo Stato la competenza esclusiva in materia di ordinamento degli uffici e degli enti pubblici, un ambito ritenuto invaso dalle disposizioni regionali.

L’impugnazione non si configura quindi come una mera contestazione formale, ma come una salvaguardia del quadro normativo nazionale e della sua coerenza, essenziale per il corretto funzionamento del sistema istituzionale italiano.

La decisione del Consiglio dei Ministri apre ora una fase di valutazione da parte della Corte Costituzionale, che sarà chiamata a pronunciarsi sulla legittimità della legge regionale, valutando se le disposizioni in questione rispettino effettivamente i limiti costituzionali e se non compromettano i principi di uguaglianza, imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione.
La vicenda pone quindi al centro del dibattito pubblico la delicata questione del rapporto tra autonomia regionale e vincoli costituzionali, un equilibrio cruciale per la tenuta del modello di regionalismo italiano.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap