La settimana che si apre in Sardegna è segnata da una complessa riorganizzazione interna alla maggioranza di centrosinistra, un processo intriso di tensioni e ambizioni che rischiano di compromettere la stabilità dell’esecutivo guidato da Alessandra Todde.
Al centro della contesa, la questione dell’assessore all’Agricoltura, Gianfranco Satta, la cui posizione risulta ormai insostenibile per i Progressisti, partito di riferimento che ne reclama la sostituzione.
L’iniziale proposta di Luciano Uras, figura storica della sinistra sarda e co-fondatore dei Progressisti, si è scontrata con resistenze all’interno della maggioranza, aprendo la strada alla candidatura di Francesco Agus, attuale capogruppo in Consiglio regionale, come soluzione di compromesso.
Tuttavia, un disallineamento di tempistiche tra le richieste del partito e la linea della Presidente Todde crea un punto di frizione: quest’ultima, in linea con prassi consolidate, esclude qualsiasi manovra di riassetto governativo durante la delicata fase di definizione della Manovra 2026.
Nonostante ciò, la pressione esercitata da Massimo Zedda e dai suoi sostenitori lascia aperta la possibilità di un’accelerazione imprevista.
Oltre alla questione Satta, emergono voci di una profonda riflessione interna ai Progressisti riguardo al futuro del partito interamente sardo.
Un gruppo di fondatori sta valutando l’adesione al Partito Democratico, una mossa che avrebbe conseguenze significative sull’equilibrio politico sardo, mettendo in discussione l’esistenza stessa del gruppo consiliare dei Progressisti una volta che Agus assumerà la carica di assessore.
La dinamica si estende anche ad altre forze politiche di maggioranza.
La lista “Uniti per Todde”, il partito di Alessandra Todde, esprime il desiderio di sostituire la propria rappresentante, l’assessora agli Affari generali Mariaelena Motzo, a causa di incomprensioni interne.
La Presidente Todde si trova a dover mediare tra diverse istanze, pur escludendo categoricamente qualsiasi intervento sull’assessorato alla Sanità.
La collega del Lavoro, Desirè Manca, pur manifestando apertamente le proprie divergenze con la Presidente, continua a esprimere affetto e sostegno.
Sul fronte del Partito Democratico, si registra un avvicendamento nello scranno sassarese in Consiglio regionale, con l’ingresso del sindaco di Ittiri, Antonio Sau, a sostituire Antonio Spanu, chiamato a dirigere Palazzo Ducale.
Sau, esponente di una corrente interna al PD allineata con la segretaria Schlein, potrebbe, in virtù di tale appartenenza, rivendicare un ruolo più rilevante nell’esecutivo, aggiungendosi ai già esistenti assessorati di Programmazione, Industria e Ambiente.
L’evoluzione di questi scenari rivela una fase di transizione complessa per la coalizione di centrosinistra sarda, con dinamiche interne che rischiano di alterare gli equilibri politici e di mettere alla prova la capacità di Alessandra Todde di mantenere la coesione della sua squadra di governo.






