Sergio Frau, figura poliedrica che ha unito giornalismo, scrittura e una profonda ricerca storico-mitologica, si è spento a Roma all’età di 77 anni, lasciando un’eredità intellettuale di notevole spessore.
Nato a Roma, con radici saldamente ancorate alla Sardegna, Frau ha dedicato gran parte della sua carriera a reinterpretare i miti fondativi della civiltà occidentale, spostando il baricentro della narrazione atlantidea lontano dalle tradizionali coordinate geografiche.
La sua opera più significativa, *Le Colonne d’Ercole – Un’inchiesta*, pubblicata nel 2002, ha rappresentato un’audace rivalutazione del significato delle celebri colonne menzionate da Platone nei suoi dialoghi *Timeo* e *Crizia*.
Frau, con rigore metodologico e una vasta documentazione, propose una lettura innovativa, suggerendo che l’identificazione delle Colonne d’Ercole non fosse limitata allo Stretto di Gibilterra, ma dovesse estendersi al Canale di Sicilia, aprendo la possibilità di localizzare l’isola di Atlante – l’Atlantide platonica – nella Sardegna.
Questa ipotesi, lungi dall’essere una mera speculazione, si fonda su un’analisi complessa di dati archeologici, storici e linguistici, che rimette in discussione le interpretazioni convenzionali e suggerisce una connessione inattesa tra la cultura nuragica e la leggendaria civiltà perduta.
La carriera giornalistica di Frau, iniziata nel 1976 e costellata di approfondimenti culturali per *La Repubblica*, si è arricchita di un impegno costante nella divulgazione del suo pensiero.
Il riconoscimento internazionale è giunto nel 2005, con un simposio dedicato al suo lavoro presso la sede UNESCO di Parigi, affiancato dalla mostra *Atlantika: Sardaigne, Ile Mythe*, che esplorava le affascinanti tracce della civiltà nuragica.
L’Accademia Nazionale dei Lincei gli tributò un convegno a Roma nel 2006, segnando l’atto inaugurale della mostra *Atlantikà*, ulteriore testimonianza della risonanza del suo lavoro.
Nel 2010, il Premio giornalistico “L’isola che c’è” gli conferì un ulteriore onore.
In *Omphalos: il Primo Centro del Mondo.
Il Paradiso che divenne Inferno*, pubblicato nel 2017, Frau ha ulteriormente ampliato il suo orizzonte di ricerca, intrecciando il mito atlantideo con quello di Amleto e del suo Mulino Cosmico.
Questa operazione concettuale ambiziosa mirava a identificare il “primo centro del mondo”, un luogo simbolico e reale che custodiva i segreti dell’Età dell’Oro di Kronos.
L’opera si configura come un tentativo di ricostruire la cosmologia primordiale, unendo il pensiero di Platone, Omero, Esiodo, Socrate e Aristotele in una visione sincretica e suggestiva.
Frau, con il suo approccio multidisciplinare e la sua capacità di connettere elementi apparentemente distanti, ha offerto una lettura originale e stimolante della storia e del mito, invitando il lettore a riconsiderare le nostre radici culturali e a interrogarci sul significato del nostro posto nel cosmo.
La sua scomparsa lascia un vuoto nell’ambiente culturale italiano, ma la sua opera continuerà a ispirare nuove generazioni di ricercatori e appassionati.