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giovedì 23 Ottobre 2025

Cagliari, crisi e gol fantasma: analisi di un campionato in affanno.

Il Cagliari affronta un momento delicato, segnato da due sconfitte consecutive in casa e una preoccupante frenata, che lo allontana dalle ambizioni di un campionato più agguerrito.
Il punto ottenuto nelle ultime tre gare, sebbene non catastrofico, nasconde una fragilità emergente, mitigata solo dal solido zoccolo di punti accumulati nelle vittorie contro Parma e Lecce, risultati che avevano temporaneamente infuso ottimismo.

L’analisi delle prime sette partite rivela un profilo a due facce: il Cagliari dimostra una notevole resilienza contro avversari diretti e formazioni di medio livello, come Fiorentina e Udinese, ma cede di fronte alla pressione di club di maggiore levatura e di quelli in corsa per le competizioni europee.
Le recenti battite d’arresto con Napoli, Inter e Bologna – quest’ultimo al quinto posto in classifica, a sole tre lunghezze dalla vetta occupata dal Milan – evidenziano una netta differenza di potenziale.
Un tema ricorrente, e sempre più pressante, è la carenza di concretezza offensiva.

La produzione di gol è drasticamente calata nelle ultime tre partite, una tendenza che si acuisce dall’infortunio di Belotti.
L’unico lampo di speranza, la rete siglata a Udine con Borrelli, non riesce a dissipare l’ombra del vuoto lasciato dal “Gallo”.
La squadra fatica a trovare soluzioni alternative, con una scarsa propensione a creare occasioni da gol.

La diminuzione dei tiri in porta è un sintomo preoccupante: un dato che rispecchia una difficoltà a impensierire le difese avversarie.

La strategia di sfruttare le sponde, pur mostrando qualche segnale promettente come le due occasioni create da Felici davanti a Ravaglia (una culminata con un gol annullato e un intervento decisivo del portiere), si è rivelata insufficiente a garantire una costante pericolosità.

La disorganizzazione si è fatta sentire, soprattutto dopo l’inserimento di Luvumbo e Borrelli, che avrebbero dovuto fornire maggiore profondità alla manovra.
Le scelte tattiche, come sottolineato da Pisacane, appaiono talvolta discutibili, mancando la capacità di interpretare correttamente le situazioni di ripartenza.

La preferenza per il gioco sulle fasce, anziché tentare un approccio più diretto verso la porta, ha privato la squadra di opportunità preziose, come quella di un potenziale due contro due.
La confusione ha eroso la motivazione e la capacità di reazione.

La mancanza di un bomber prolifico è un problema strutturale.

Esposito, al momento punto di riferimento offensivo, non è riuscito a sbloccarsi, perpetuando un digiuno che dura da gennaio.

Lo stesso dicasi per Borrelli e Felici, con un solo gol a testa, mentre Luvumbo, Pavoletti, Gaetano e Kilicsoy rimangono a secco.

I soli due gol provenienti dalla difesa, realizzati da Mina e Luperto, testimoniano l’impoverimento del contributo offensivo del reparto avanzato.
I centrocampisti non hanno ancora contribuito alla conquista di reti.

La prossima sfida, in trasferta contro il Verona, si presenta come un banco di prova cruciale.

La ripresa degli allenamenti, prevista per domani, sarà dedicata a valutare le condizioni di Mina, uscito anticipatamente durante la partita di ieri, e a ritrovare compattezza e convinzione.

Sarà fondamentale riscoprire la capacità di trasformare l’impegno tattico in opportunità concrete e riaccendere la fiamma di un campionato che rischia di allontanarsi.

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