Un’Inversione di Tendenza sotto la Mole: il Cagliari Spegne il Toro e Rivela Segnali di RinascitaIl fischio finale risuona come una doccia fredda sotto la Mole, accompagnato da un coro di fischi che increspano l’aria.
Il Cagliari, squadra in cerca di risposte, conquista un’inaspettata vittoria in trasferta contro il Torino, mettendo a segno un’impresa che profuma di redenzione.
Il risultato finale, un sonoro 2-1, sancisce un’inversione di tendenza per i sardi, che interrompono un digiuno di successi lontano dal Sardegna Arena durato quasi cinque mesi.
Baroni, fedele al suo approccio tattico, schiera un’undici iniziale quasi identica a quella che aveva lottato con tenacia a Reggio Emilia contro il Sassuolo.
L’unica modifica si rivela significativa: Simeone, in sostituzione di Zapata, assume il ruolo di riferimento offensivo affiancando Adams, portando in dote una diversa dinamicità e abilità nel gioco aereo.
Casadei, promessa del calcio italiano, attende ancora un’opportunità dalla panchina, mentre Paleari conferma la sua presenza in porta, protetto da un solido terzetto difensivo composto da Tameze, Maripan e Ismajli.
Pisacane, navigato allenatore, dimostra una grande attenzione ai dettagli, ottimizzando le risorse a disposizione nel reparto arretrato con un accostamento strategico tra esperienza e potenziale.
Il tandem offensivo sardo, composto da Gaetano e Kilicsoy, rappresenta l’arma inaspettata per scalfire la difesa granata.
La partita si infiamma rapidamente: un contatto al limite tra Paleari e Idrissi richiede l’intervento del VAR, ma Doveri, dopo un’attenta revisione, convalida il gioco, interpretando la presa del portiere come un’azione regolare avvenuta all’interno dell’area di rigore.
Il Torino rischia di capitolare su un’azione pericolosa orchestrata da Gaetano, ma Caprile, con una parata felina, salva la porta.
La prima vera occasione si rivela fatidica per i padroni di casa: al 28′, Gineitis lancia in verticale Simeone, che, con una progressione fulminante, se ne va di misura su Luperto e, dopo un primo tentativo respinto da Caprile, permette a Vlasic di depositare in rete con precisione chirurgica.
Un gol che alimenta le speranze granata, ma che si rivela solo un fuoco di paglia.
Il Cagliari, galvanizzato, reagisce con orgoglio e, allo scadere del primo tempo, trova il pareggio grazie a Prati, da tempo nel mirino del Torino stesso, che si avventa sulla spizzata di Mazzitelli su calcio d’angolo.
La ripresa si apre con una fase di stallo, caratterizzata da tentativi sterili da parte del Torino.
La scarsa incisività offensiva dei granata permette al Cagliari di riemergere dalle proprie difficoltà.
Kilicsoy, con un’azione solitaria mozzafiato, si invola verso la porta avversaria, superando con facilità Asllani, Gineitis e Maripan, per concludere con un sinistro imparabile che si insinua nell’angolino basso.
Un gol che segna una svolta nella partita e infonde nuova fiducia ai sardi.
Baroni e Pisacane operano diverse sostituzioni, cercando di dare una scossa al proprio team.
Lazaro e Adams lasciano il campo per Nkounkou e Zapata, mentre Esposito prende il posto di Gaetano.
Pisacane lancia Ngonge e Aboukhlal nella mischia, alla ricerca di un guizzo decisivo.
Il Torino si disperde in azioni confuše, mentre le occasioni migliori capitano prima sulla testa di Simeone e poi di Zapata, ma la difesa sarda si rivela invalicabile.
Nel recupero, la speranza di un clamoroso pareggio si riaccende quando Ngonge insacca, ma l’arbitro annulla la rete per un fallo precedente commesso da Aboukhlal, che ha superato la linea di fondo.
La beffa finale sancisce la sconfitta del Torino, incapace di capitalizzare il momento positivo, mentre il Cagliari ottiene un successo cruciale per la sua corsa alla salvezza, portandosi a 17 punti e distanziando la zona rossa di sei lunghezze.
Una vittoria che non solo infonde ottimismo per il futuro, ma che rappresenta anche la testimonianza di un gruppo capace di lottare, di rialzarsi e di credere nelle proprie forze.






