lunedì 8 Settembre 2025
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Cagliari

Napoli, vittoria agrodolce: Lukaku manca, Conte deve cambiare.

Il Maradona ruggisce, un boato soffocato dall’ansia protrattasi fino all’ultimo istante.

Il Napoli, provato da una resistenza cagliaritana ostinata e da un’evidente difficoltà nel trovare soluzioni offensive, conquista una vittoria agrodolce contro il Cagliari grazie a un gol di Anguissa al novantacinquesimo minuto.

Un sigillo che ridisegna il risultato, cancellando la sensazione di un pareggio ormai imminente, ma che non cela le ombre che gravano sull’attuale condizione della squadra di Conte.

La partita non è stata tanto una disfatta tattica quanto piuttosto un’amara riflessione sull’impatto cruciale di un elemento chiave: l’assenza di Romelu Lukaku.
La sua leadership, la capacità di proteggere la palla e di creare spazi per i compagni, si rivelano ora mancanze significative, amplificate dalla necessità di reinventare un’organizzazione offensiva in una fase delicata del campionato.

L’attesa di Rasmus Hojlund, l’attaccante danese designato a riempire quel vuoto, si fa sempre più pressante, incarnando la speranza di un ritorno alla potenza e alla concretezza che avevano caratterizzato l’inizio stagione.

Il Cagliari, dal canto suo, esce dal campo con l’amaro in bocca.
La squadra sarda ha dimostrato una resilienza encomiabile, esponendo le fragilità del Napoli e costringendo la difesa azzurra a sudare freddo per novantaquattro minuti.

Un calcio pratico, pragmatico, costruito su una solida difesa e contro-inizi rapidi, avrebbe potuto regalare un risultato positivo.

Il gol di Anguissa, una scheggia impazzita in un finale al cardiopalma, nega al Cagliari il giusto riconoscimento per una prestazione gagliarda.

Oltre al gol, la vittoria sottolinea una questione più ampia: la dipendenza del Napoli da un singolo elemento offensivo.
La squadra fatica a trovare alternative, a variare i ritmi e a sfruttare al meglio le qualità dei suoi giocatori in attacco.

Conte dovrà lavorare intensamente per trovare soluzioni, per sviluppare un gioco più fluido e per creare nuove dinamiche che non si basino esclusivamente sull’apporto di un centravanti.
La partita contro il Cagliari non è solo una vittoria, ma un campanello d’allarme, un monito per il futuro che attende il Napoli in un campionato sempre più competitivo e spietato.
L’agrodolce trionfo, al di là dell’entusiasmo immediato, apre un nuovo capitolo, quello della ricerca di un’identità offensiva più ampia e autonoma.

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