Dalla Sardegna al cuore pulsante del Wudangshan: un trionfo di arte marziale e valori universali.
La Wudang Wushu School – Tempio del Piccolo Drago di Cagliari ha onorato l’Italia agli Internazionali di Wudang, una competizione di portata globale che ha visto convergere a Nanchang, in Cina, oltre duemila atleti provenienti da ogni angolo del pianeta.
Un risultato che trascende il semplice palmarès, arricchito da dieci medaglie, per divenire un’immersione profonda nella filosofia e nella pratica di un’antica disciplina.
Le vittorie di Marta Salis (oro) e Gabriele Del Giudice (argento) nelle sezioni di combattimento a mani nude e con l’arma, seguite dall’argento di Maria Vittoria Scalas e Riccardo Barranco, hanno illuminato la scena.
L’oro conquistato da Alessandro Piras, maestro e guida della delegazione, nelle stesse categorie, testimonia non solo la sua eccezionale abilità tecnica, ma anche la sua dedizione all’insegnamento e allo sviluppo dei suoi allievi.
“Accompagnare questi giovani guerrieri in un luogo così denso di storia e significato è stata un’esperienza che mi ha toccato nel profondo,” ha espresso il maestro Piras.
“Essere presente come coach, leader e ancora atleta in competizione, mi ha permesso di percepire l’evoluzione della nostra arte marziale con una sensibilità ancora più acuta.
Vedere la nuova generazione esprimersi su quel palcoscenico, dove le radici del Wudang affondano, è un momento di profonda commozione e orgoglio.
” L’evento ha assunto un significato ancora più profondo grazie alla presenza e al sostegno del maestro Tang Li Long, figura di spicco nel panorama mondiale del Wudang, il cui contributo intellettuale e spirituale ha arricchito il soggiorno della delegazione italiana.
La sua guida ha offerto opportunità di crescita non solo tecnica, ma anche interiore, sottolineando la dimensione olistica che caratterizza la filosofia del Wudang, ben oltre la mera esecuzione di movimenti e combattimenti.
Il Wudang non è solo un sistema di arti marziali, ma un percorso di auto-miglioramento che integra corpo, mente e spirito.
“Questo viaggio è una conferma tangibile che la via del Wudang è viva e in continua evoluzione,” ha aggiunto il maestro Piras.
“Gli allievi rappresentano il futuro, i custodi di un patrimonio secolare che si tramanda di generazione in generazione.
Il loro impegno e la loro passione contribuiscono a mantenere vivo il legame con la tradizione, a preservare l’integrità dell’insegnamento e a proiettare i valori del Wudang – equilibrio, disciplina, rispetto e perseveranza – nel mondo.
” La competizione diventa quindi un catalizzatore per la trasmissione di un’eredità culturale che va oltre i confini geografici, abbracciando una visione del mondo fondata sull’armonia e sulla ricerca del proprio potenziale.







