Nel cuore dell’Appennino molisano, a Contrada Macchia di Capracotta, un gesto simbolico e suggestivo ha segnato l’avvicinarsi del solstizio d’inverno, riaccendendo un faro di ottimismo per il futuro della comunità.
Un albero di Natale monumentale, una scultura luminosa composta da oltre quaranta trattori, è stato immortalato dall’alto da un drone, trasformando la notte in un’esplosione di colori e significati.
Questo spettacolo unico, ambientato a 1.421 metri di altitudine, in un comune di soli 751 abitanti e cuore pulsante di una rinomata stazione turistica invernale specializzata in sci di fondo, non è semplicemente una decorazione festiva.
È la concretizzazione di un’idea audace, frutto dell’ingegno e della dedizione di due giovani imprenditori agricoli, Antonio Lemme e Andrea Pallotta.
L’iniziativa, come sottolinea il sindaco Candido Paglione, incarna un profondo legame con il territorio e una visione proiettata verso il futuro.
La scelta dei trattori, simboli per eccellenza dell’agricoltura e del lavoro della terra, vuole rappresentare la forza, la resilienza e la capacità di innovazione che animano la comunità.
Le luci che emanano dai mezzi agricoli non illuminano solo la contrada, ma proiettano un messaggio di speranza e di fiducia verso le nuove generazioni.
In un contesto demografico in continua evoluzione, dove la dispersione giovanile rappresenta una sfida pressante, questo gesto si configura come un invito a restare, a investire le proprie energie e competenze nel proprio luogo di origine.
Antonio e Andrea, con la loro iniziativa, diventano modelli positivi, dimostrando che è possibile costruire un futuro prospero e appagante anche in contesti marginali, valorizzando le risorse locali e coltivando l’innovazione.
L’albero di trattori di Capracotta è più di una semplice installazione artistica: è un atto d’amore verso il territorio, un segnale di ripartenza, un invito a credere nel potenziale nascosto della comunità molisana.
È un simbolo potente che racchiude la speranza di un futuro luminoso, illuminato dalla creatività e dalla determinazione dei giovani che scelgono di radicare le proprie ambizioni nel cuore dell’Appennino.






