venerdì 22 Agosto 2025
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Campobasso

Area Matesina: Indagini concluse su agguato e vendetta per competizione.

Un intricato scenario di violenza e rancore, intrecciato nel cuore dell’area matesina, in provincia di Campobasso, ha visto concludersi le indagini della Squadra Mobile su un episodio cruento risalente alla primavera dell’anno precedente.
L’inchiesta ha portato alla denuncia di tre individui – due uomini e una donna – accusati, in concorso tra loro, di una serie di reati gravissimi: tentato omicidio, rapina aggravata, sequestro di persona, violenza privata, detenzione abusiva di armi e munizioni, e danneggiamento.

L’aggressione, premeditata e brutale, colpì due uomini, attirati con l’inganno sotto il pretesto di un appuntamento di lavoro in una location remota, immersa nella fitta vegetazione boschiva.

La dinamica, ricostruita grazie a meticoliosi accertamenti e testimonianze, rivela un’orchestra di violenza studiata nei minimi dettagli.

Mentre la donna, agendo come sentinella, ostruiva l’accesso con un veicolo di grandi dimensioni (un Suv), i due uomini scatenavano un’aggressività spietata contro le vittime ancora all’interno del loro veicolo.
Il blitz si apriva con la rottura dei finestrini dell’auto tramite percosse reiterate con un bastone.

Successivamente, una delle vittime veniva trascinata fuori dal veicolo, subendo un pestaggio feroce, caratterizzato da calci, pugni e colpi ripetuti con eccezionale violenza.
Un elemento particolarmente inquietante fu l’utilizzo di un’arma da fuoco: un colpo di fucile, sparato in direzione delle vittime, miracolosamente mancò il bersaglio, impattando sul veicolo.

L’inaspettata presenza del secondo uomo, un accompagnatore non previsto, sembra aver interrotto l’esecuzione del piano criminale, impedendo ulteriori atti violenti.
Le indagini, condotte con rigore investigativo, hanno permesso di ricostruire il movente, che affonda le radici in una feroce competizione tra imprese specializzate nella manutenzione e pulizia di canne fumarie.
L’aggressore principale, accecato dalla rabbia e dalla frustrazione per la perdita di contratti, aveva reclutato i complici per compiere un gesto vendicativo nei confronti del concorrente.

Immediatamente dopo l’agguato, le forze dell’ordine avevano effettuato un’approfondita perquisizione del sito dell’aggressione, sequestrando bossoli e armi non autorizzate.
Ulteriori perquisizioni domiciliari presso le abitazioni degli indagati hanno portato al ritrovamento e al sequestro di due bossoli dello stesso calibro e marca di quelli recuperati sul luogo del crimine, e di quindici cartucce per pistola detenute illegalmente, elementi concreti che hanno rafforzato l’ipotesi accusatoria.
L’inchiesta ha quindi gettato luce su una spirale di violenza nata dalla competizione economica, rivelando un quadro preoccupante di criminalità organizzata che si annida nel tessuto sociale locale.

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