Nel cuore del Molise, un’oasi di luce e memoria si anima durante il periodo natalizio: Bagnoli del Trigno, un piccolo borgo aggrappato alla roccia, un esempio emblematico di spopolamento che resiste grazie alla resilienza della sua comunità e a un’iniziativa straordinaria.
Il presepe monumentale, allestito all’interno del monastero dell’Annunziata, non è semplicemente una rappresentazione della Natività, ma un potente atto di rigenerazione sociale e culturale.
Questa imponente creazione artistica, che si estende per ben 300 metri quadrati, incarna la volontà di preservare l’identità di un paese alle prese con l’esodo e di riaccendere la speranza in un futuro condiviso.
Il presepe non è opera di professionisti, bensì di un gruppo di volontari bagnolesi, un mosaico umano che unisce generazioni diverse: bambini di otto anni affiancano ottantenni custodi di saperi e memorie, come Carmine, un instancabile artigiano dell’allestimento, testimone di un’epoca perduta.
La partecipazione è trasversale, abbracciando non solo residenti, ma anche bagnolesi sparsi in diverse regioni d’Italia e all’estero, un segno tangibile del legame profondo che unisce la comunità, nonostante la distanza fisica.
Il progetto non si limita alla mera riproduzione della scena natalizia.
È un tentativo di ricostruire, attraverso la rievocazione, le tradizioni e i costumi che caratterizzavano un tempo il periodo natalizio a Bagnoli.
I racconti degli anziani, custodi di un patrimonio immateriale prezioso, si trasformano in scene vivide e suggestive, dando forma alle emozioni e alle esperienze di un passato che rischiava di scomparire.
Il presepe è, quindi, un catalizzatore di identità, un veicolo per la trasmissione di valori e un’ancora per le giovani generazioni.
Emanuele Ianiero, giovane presidente dei volontari, ne è consapevole: l’iniziativa non mira solo ad attrarre visitatori, ma a creare opportunità concrete per il borgo, incentivando il ritorno dei suoi abitanti e contrastando il progressivo declino demografico.
Il monastero dell’Annunziata, con la sua storia millenaria e la sua posizione scenografica, fa da cornice a questa straordinaria opera collettiva.
I piani superiori ospitano un suggestivo museo delle tradizioni popolari, un labirinto di oggetti d’uso quotidiano, arredi d’epoca e un albero di Natale ornato con frutti, simboli di abbondanza e prosperità.
La presenza di statue di fattura napoletana, risalenti al XIX secolo, conferisce al presepe un fascino senza tempo, mentre la capretta tibetana, Peppinella, aggiunge un tocco di originalità e allegria.
L’impegno dei volontari è tale da garantire la fruibilità del presepe per gran parte dell’anno, interrotta solo da un breve periodo estivo dedicato alla sostituzione con la nuova creazione, un ciclo continuo di rigenerazione che riflette lo spirito vitale della comunità bagnolese e la sua determinazione a preservare la propria identità e a costruire un futuro di speranza.






