Campobasso, città di confine e crocevia di storie, si confronta con una dinamica demografica complessa e profondamente mutata negli ultimi due decenni.
Un’analisi dei dati relativi al Documento Unico di Programmazione (DUP) 2026-2028 rivela una progressiva erosione della popolazione residente, con una diminuzione significativa, quasi 8%, tra il 2004 e il 2024.
Il passaggio da 51.629 a 47.418 unità abitative rappresenta non solo una riduzione numerica, ma un segnale di più ampio respiro, indicativo di fenomeni migratori interni ed esterni che investono il territorio molisano.
Questa contrazione della popolazione residente è inestricabilmente legata all’invecchiamento della popolazione.
L’aumento dell’età media, salita da 41,7 a 48 anni, evidenzia una progressiva sostituzione generazionale insufficiente e una minore natalità, fattori che contribuiscono a configurare un quadro di popolazione più anziana e con un potenziale lavorativo in diminuzione.
L’invecchiamento demografico comporta, a sua volta, implicazioni profonde per il sistema di welfare, per la sostenibilità del sistema pensionistico e per la capacità di innovazione e sviluppo del territorio.
Tuttavia, in questo scenario apparentemente negativo, emergono segnali di resilienza e di potenziale cambiamento.
L’aumento della popolazione straniera residente rappresenta un elemento di dinamismo e di diversità culturale.
Nel 2023, la comunità straniera ha raggiunto le 2.197 unità, con un incremento di 240 persone rispetto all’anno precedente.
Questa crescita, sebbene non sufficiente a compensare la perdita di popolazione italiana, offre nuove opportunità di sviluppo economico e sociale.
L’analisi della provenienza dei residenti stranieri rivela una distribuzione interessante: la comunità rumena costituisce la componente più numerosa (23,4%), seguita da quella ucraina (7,5%) e da quella proveniente dal Bangladesh (7,3%).
Questa composizione riflette le diverse traiettorie migratorie che interessano l’Italia, segnate da flussi provenienti dai paesi dell’Est Europa e dall’Asia meridionale.
L’integrazione di queste comunità rappresenta una sfida cruciale per l’amministrazione comunale, che deve promuovere l’accesso ai servizi, l’inclusione sociale e la valorizzazione delle competenze e delle esperienze dei nuovi residenti.
La crescita della popolazione straniera, lungi dall’essere un mero dato quantitativo, è un fattore di potenziale arricchimento culturale e di sviluppo economico.
Tuttavia, è essenziale accompagnare questo processo con politiche mirate che favoriscano l’integrazione, la lotta contro le discriminazioni e la creazione di opportunità di lavoro.
Campobasso, come molte altre città italiane, è chiamata a reinventarsi, a valorizzare il proprio patrimonio culturale e a costruire un futuro inclusivo e sostenibile, in grado di accogliere e integrare le nuove generazioni, sia italiane che straniere.
Il DUP 2026-2028 offre un’occasione per definire strategie innovative e per affrontare le sfide demografiche con un approccio lungimirante e partecipativo.






