mercoledì 10 Settembre 2025
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Carenza Nefrologi: Molise ricorre a Caserta per un’emergenza servizi.

La criticità nella disponibilità di risorse umane specialistiche in Nefrologia e Dialisi, una problematica strutturale che affligge il sistema sanitario regionale del Molise, ha imposto all’Azienda Sanitaria Regionale (Asrem) l’adozione di soluzioni innovative per garantire la continuità assistenziale.
Nonostante l’attivazione scrupolosa di tutte le procedure previste per l’acquisizione di personale attraverso concorsi pubblici, la carenza persistente ha reso necessaria la stipula di una convenzione esterna con la ASL di Caserta, un intervento mirato a colmare un vuoto assistenziale che rischiava di compromettere seriamente la qualità dei servizi offerti ai pazienti cronici.
La decisione, formalizzata attraverso una determina del Direttore Generale Giovanni Di Santo, rappresenta un tentativo di resilienza di fronte a una sfida complessa, che evidenzia le difficoltà intrinseche del sistema sanitario nel rispondere tempestivamente alle crescenti esigenze di una popolazione con patologie sempre più diffuse e complesse.
La convenzione, limitata nel tempo a sei mesi, si configura come una misura d’emergenza, un “ponte” temporaneo per alleviare la pressione sulle strutture ospedaliere molisane e per preservare l’erogazione di servizi essenziali.

L’accordo prevede un supporto specialistico articolato in turni mensili, offerto da professionisti della ASL di Caserta che opereranno al di fuori del loro orario di lavoro ordinario.

Questa flessibilità operativa è stata resa possibile dalla disponibilità della ASL di Caserta, che ha dimostrato sensibilità verso le difficoltà del Molise, e resta subordinata alle esigenze di servizio dell’azienda campana, garantendo la continuità operativa anche per i professionisti coinvolti.
La scelta di ricorrere a un accordo esterno si giustifica con l’imperativo di armonizzare l’offerta di servizi specialistici con il reale fabbisogno di personale, un equilibrio spesso compromesso da vincoli finanziari, dinamiche demografiche e dalla crescente mobilità professionale nel settore sanitario.

La necessità di garantire un’adeguata copertura assistenziale, soprattutto durante il periodo estivo, quando l’assenza di personale per ferie può accentuare le criticità, e di evitare l’interruzione di un servizio pubblico vitale, ha reso questa decisione non solo auspicabile, ma imprescindibile.
Questa convenzione, pertanto, non è da intendersi come una soluzione definitiva, ma come un segnale d’allarme che sollecita una riflessione più ampia sulle strategie di medio-lungo termine per la gestione delle risorse umane nel settore sanitario, con particolare attenzione alla formazione di nuovi specialisti, alla valorizzazione del personale esistente e alla creazione di un ambiente di lavoro attrattivo che possa contrastare la fuga di talenti e garantire la sostenibilità del sistema sanitario regionale.

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