La comunità di Castelmauro si trova ad affrontare un momento di transizione e profonda riflessione, segnato dall’imprevisto congedo dei Padri Pallottini, figure che per anni hanno incarnato un punto di riferimento spirituale e sociale per il paese.
L’improvvisa conclusione della loro presenza, priva di adeguate spiegazioni rivolte alla popolazione, ha lasciato un vuoto palpabile, acuendo un senso di smarrimento e di rammarico tra i fedeli.
La scomparsa dei Padri Pallottini arriva a distanza di pochi mesi da una celebrazione settembrina che, a detta degli abitanti, si è svolta con un’armonia inusuale, una coesione intergenerazionale che i religiosi hanno saputo generare e sostenere.
La loro capacità di coinvolgere attivamente tutte le fasce d’età, dalla gioventù agli anziani, ha contribuito a creare un clima di unità e partecipazione che oggi manca.
L’apporto dei Padri Pallottini non si limitava alla cura pastorale, ma si estendeva al tessuto sociale del paese, con iniziative di aggregazione e sostegno reciproco.
La loro presenza era percepita come un elemento di stabilità e continuità, un faro in un contesto spesso segnato da cambiamenti e incertezze.
L’assenza di comunicazioni chiare da parte delle autorità ecclesiastiche, in particolare dalla Diocesi di Termoli-Larino, alimenta un clima di incertezza e di frustrazione.
La comunità esprime apertamente il desiderio di comprendere le motivazioni alla base di questa decisione, cercando risposte che possano lenire il dolore e dissipare i dubbi.
In questa fase di attesa, il sacerdote di Tavenna, Don Michele, ha gentilmente accettato di fornire un supporto temporaneo, assicurando la continuità delle attività religiose e offrendo un punto di riferimento per i fedeli.
La sua disponibilità è accolta con gratitudine, ma non può cancellare la nostalgia per la presenza dei Padri Pallottini e la profonda amarezza per l’assenza di spiegazioni.
Il caso di Castelmauro solleva interrogativi più ampi sulla dinamica del rapporto tra la Chiesa e le comunità locali, sulla necessità di trasparenza e comunicazione, e sulla responsabilità di garantire un supporto spirituale e pastorale adeguato a tutti i fedeli, specialmente in momenti di transizione e di cambiamento.
La comunità attende ora risposte concrete, fiduciosa che la Diocesi di Termoli-Larino possa fornire chiarimenti e programmare un nuovo percorso pastorale che possa rispondere alle esigenze spirituali e sociali del paese.
La speranza è che si possa ritrovare quel senso di appartenenza e quella coesione che hanno caratterizzato il periodo in cui i Padri Pallottini hanno guidato la comunità.







