La quiete notturna di Termoli è stata interrotta da un evento inaspettato: l’apparizione di due cervi nel cuore del quartiere. La presenza dei nobili ungulati, solitamente confinati nelle aree boschive circostanti, ha sorpreso Cristian Chisena, ventenne residente locale, e il suo amico, mentre si trovavano nei pressi del vialone di Difesa Grande.L’avvistamento, avvenuto intorno all’una e mezza, ha generato un momento di profondo stupore. “Ero con un amico, davanti al portone, quando mi ha chiamato con urgenza. Sono subito sceso e ci siamo trovati di fronte a questa visione straordinaria”, racconta Chisena all’ANSA. La scena si è presentata come un’anomalia nella consueta routine urbana, un’immagine evocativa che ha fatto risaltare la connessione, seppur fragile, tra l’ambiente naturale e l’insediamento umano.I cervi, descritti come visibilmente spaesati, si muovevano con una cautela che ne tradiva una certa incertezza, attraversando il viale in un ritmo alternato, quasi a cercare un punto di riferimento familiare. La loro presenza ha suscitato in Chisena un sentimento di dispiacere, una sorta di compassione per questi animali, evidentemente disorientati e lontani dal loro habitat naturale. L’episodio solleva interrogativi sulla progressiva frammentazione del territorio, sull’impatto delle attività umane sugli ecosistemi e sulla necessità di preservare gli spazi selvatici che fungono da rifugio per la fauna locale.L’inaspettata fuga dei cervi verso la Statale 16, arteria principale che costeggia la zona industriale di Termoli, ha segnato la conclusione di un breve, ma intenso, incontro tra la natura selvaggia e la vita quotidiana della città. L’evento, più che una semplice curiosità, rappresenta un monito alla salvaguardia del patrimonio ambientale e un invito a riflettere sul rapporto tra l’uomo e il mondo naturale che lo circonda, un equilibrio sempre più precario e bisognoso di attenzione.
Cervi a Termoli: Inaspettata fuga nel cuore della città
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