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martedì 11 Novembre 2025

Crisi demografica e fuga di cervelli: il Molise a rischio.

Il Molise, regione adagiata nel cuore dell’Italia, si trova a fronteggiare una sfida demografica ed economica di notevole portata, che ne mette a rischio la vitalità futura.

I recenti dati forniti dalla Cgia di Mestre dipingono un quadro preoccupante: la popolazione pensionata supera di quasi quindicimila unità quella in età lavorativa.
Questa inversione demografica, lungi dall’essere un mero dato statistico, incide profondamente sul tessuto economico regionale, generando una spirale di difficoltà che minaccia la sostenibilità delle imprese locali.

La carenza di forza lavoro qualificata si traduce in un serio ostacolo alla crescita aziendale.

La difficoltà di reperire figure professionali specializzate non è più un problema contingente, ma una condizione strutturale che limita l’innovazione, la competitività e la capacità di risposta alle esigenze del mercato globale.
La situazione, per certi versi, riflette una tendenza nazionale, ma nel Molise assume contorni particolarmente drammatici a causa della sua posizione geografica e delle sue specifiche dinamiche sociali.

Come sottolinea Paolo Spina, presidente della Camera di Commercio del Molise, la necessità di personale con competenze specifiche è ormai imprescindibile per le imprese.

Il paradosso risiede nel fatto che i giovani molisani, pur dotati di una solida preparazione scolastica, tendono a cercare opportunità lavorative al di fuori della regione.

Questo fenomeno non è frutto di una scelta dettata esclusivamente dalla ricerca di migliori condizioni economiche, ma anche da un desiderio di crescita professionale e personale che spesso non trovano risposta nel contesto regionale.

La migrazione giovanile, quindi, si configura come una fuga di cervelli che impoverisce il Molise delle sue risorse umane più preziose.
I giovani, attratti da opportunità di lavoro più stimolanti e da un mercato del lavoro più dinamico, tendono a stabilirsi in altre regioni, contribuendo a drenare la forza lavoro e a rallentare lo sviluppo economico del territorio natio.
Il ritorno, quando avviene, è spesso rimandato, e avviene spesso in un contesto in cui le competenze acquisite sono difficilmente integrabili nel tessuto produttivo locale.
È indubbio che il Molise possieda attrattive significative, legate alla qualità della vita, alla bellezza del paesaggio e alla ricchezza del patrimonio culturale.
Tuttavia, questi elementi positivi si rivelano paradossalmente un fattore di debolezza quando si tratta di trattenere i giovani in età lavorativa.
La ricerca di un ambiente più tranquillo e sereno, che coniughi lavoro e benessere, può portare i giovani a cercare fortuna altrove, lasciando il Molise a fronteggiare una crescente carenza di capitale umano.
A ciò si aggiunge il problema delle infrastrutture e dei collegamenti, che rappresentano un ulteriore freno allo sviluppo economico regionale.

La carenza di infrastrutture adeguate limita la capacità del Molise di attrarre investimenti esteri e di favorire la mobilità dei lavoratori, perpetuando un circolo vizioso di isolamento e marginalizzazione.

La soluzione a questa complessa situazione richiede un approccio integrato, che coinvolga istituzioni, imprese e comunità locali, e che miri a creare un ambiente favorevole alla crescita economica e all’attrazione di talenti, con un occhio di riguardo alla valorizzazione del territorio e alla creazione di opportunità di lavoro innovative e stimolanti per i giovani molisani.

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