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lunedì 10 Novembre 2025

Crisi nella Polizia Stradale molisana: sicurezza a rischio

La Polizia Stradale molisana si trova ad affrontare una crisi strutturale che mina la sicurezza dei cittadini e mette a dura prova la resilienza degli operatori.
Un quadro allarmante, delineato dal Silp-Cgil, rivela come una combinazione di carenze organiche, carichi di lavoro eccessivi e condizioni operative precarie stiano compromettendo la capacità di garantire un controllo efficace del territorio extraurbano.

La situazione, lungi dall’essere un’emergenza contingente, rappresenta il risultato di scelte politiche e gestionali che hanno progressivamente depauperato le risorse a disposizione della Polizia Stradale.
Il dato più emblematico è la carenza di personale, che supera il 40% rispetto agli standard minimi previsti.

Questa drastica riduzione del personale si traduce in una cascata di conseguenze negative, tra cui la necessità di distaccare operatori provenienti da uffici amministrativi o da sedi distanti, a volte anche a oltre 60 chilometri dal luogo di intervento.
Questa pratica, oltre a essere inefficiente e a sottrarre risorse preziose alle attività amministrative, espone gli agenti a condizioni di lavoro estremamente gravose, con tempi di percorrenza prolungati e rischi per la sicurezza personale.
Le sezioni di Campobasso, Termoli, Isernia e Agnone, nodi cruciali per la viabilità regionale, risultano particolarmente esposte a questa criticità, con difficoltà crescenti nel garantire una presenza costante delle pattuglie sulle strade.

L’impatto è misurabile in termini di minore visibilità della forza di polizia, ritardi nei tempi di intervento in caso di incidente stradale e, potenzialmente, in un aumento del rischio di incidenti dovuti alla minore deterrenza.

Il Silp-Cgil, con lucidità, solleva tre priorità imprescindibili per invertire questa tendenza.

Innanzitutto, un potenziamento organico significativo, che permetta di colmare il deficit di personale e di disporre di risorse umane adeguate per coprire l’intero territorio regionale.
In secondo luogo, un incremento delle pattuglie, non solo in termini di numero, ma anche in termini di specializzazione e di attrezzature.

Un’attenzione particolare deve essere rivolta alla formazione continua degli operatori, per affrontare le sfide poste dall’evoluzione tecnologica e dalle nuove forme di criminalità stradale.
Infine, un elemento cruciale, spesso trascurato, è la tutela della salute e del benessere degli agenti.
Turni massacranti, stress cronico e condizioni di lavoro precarie rischiano di compromettere la salute fisica e mentale degli operatori, con conseguenze negative non solo per loro stessi, ma anche per l’intera comunità.

Un’equa retribuzione, pari opportunità e programmi di supporto psicologico diventano quindi requisiti imprescindibili per garantire la sostenibilità del servizio e la salvaguardia del capitale umano.
La sicurezza stradale del Molise non può essere sacrificata sull’altare del risparmio e richiede un intervento urgente e strutturale.

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