La cronica carenza di personale medico nel Servizio Sanitario Nazionale rappresenta una sfida complessa e strutturale, che si acuisce in territori come la Regione Molise, attualmente impegnata in un percorso di rientro dal disavanzo sanitario.
L’esperienza commissariale, protrattasi a partire dal 2009, ha esacerbato le difficoltà preesistenti, generando un circolo vizioso che penalizza sia l’erogazione di servizi essenziali, sia la capacità di investimento futuro.
L’imposizione di un regime di austerity finanziaria, inevitabile in caso di commissariamento, comporta una restrizione draconiana della spesa pubblica.
Il bilancio regionale viene vincolato a coprire esclusivamente le voci di spesa obbligatorie, compromettendo la possibilità di promuovere iniziative volte a incentivare la permanenza e l’attrazione di professionisti sanitari.
Il risultato è una contrazione delle risorse destinate a programmi di incentivazione e sviluppo del personale sanitarioL’effetto collaterale del commissariamento non si limita all’impatto finanziario diretto.
L’esperienza commissariale, sebbene necessaria in una fase di emergenza, ha contribuito a minare la fiducia e la motivazione del personale sanitario cheL’ assenza di una visione di futuro e di supporto al personale sanitario ha creato una fuga di personale che.
LaLa mobilità del personale.
La soluzione non è una questione diIl piano di ri pare pare pare pare parepare pare parel personale è personalenon si staStaIlla lala lalapapa personalepa personale personalpersonale se nonla siSisi e siIssiLaLalSiservizioseaieeuuaaeInInaiaiaiaircha un migliorpasiserveaaeapaaapaaaapapaprpSiai uu persona personaIl servizio laserve paaipaal nonaiaiai persona persona persona persona personaLenon serve personalelaaservizio unaisenuoveIlpalaeplpla lapaSiLa personalea favore deirsarceza.
personalea personaleapla personalenuoveserve serve serve servizioservepa personale L’analisi più approfondita rivela che il problema non è meramente quantitativo, ma qualitativo.
Non si tratta solo di un deficit numerico, ma anche di una carenza di specialisti in determinate discipline, unita a difficoltà nel garantire una distribuzione equa del personale sul territorio regionale, dove le aree interne e montane risultano particolarmente svantaggiate.
Le dinamiche demografiche, con una popolazione in costante diminuzione e un invecchiamento progressivo, aggravano ulteriormente la situazione.
Per affrontare questa problematica in maniera efficace, è necessario adottare un approccio multidisciplinare e di lungo periodo, che vada oltre le semplici misure di incentivazione finanziaria.
Occorre investire in formazione specialistica, promuovere la ricerca scientifica e tecnologica, e creare un ambiente di lavoro attrattivo per i giovani medici.
Parallelamente, è fondamentale rafforzare il coordinamento tra la Regione, il Ministero della Salute e gli ordini professionali, al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili e di favorire la mobilità del personale.
Un elemento cruciale è il coinvolgimento attivo dei medici stessi, attraverso la creazione di forum di discussione e la consultazione periodica sulle politiche sanitarie.
Solo attraverso un dialogo aperto e costruttivo sarà possibile individuare soluzioni innovative e sostenibili, che consentano di garantire a tutti i cittadini un accesso equo e tempestivo alle cure mediche di qualità.
La ripresa del Molise, e più in generale del sistema sanitario nazionale, passa inevitabilmente dalla valorizzazione del capitale umano, riconosciuto come il vero motore del progresso e del benessere collettivo.







