Un’operazione della Guardia di Finanza, culminata in Isernia, ha portato all’arresto di due individui, un cittadino italiano e uno albanese, accusati di traffico di stupefacenti e tentato favoreggiamento a detenuti.
L’intervento, avvenuto a Venafro durante un controllo stradale, ha messo in luce una sofisticata strategia volta a eludere i controlli e introdurre beni proibiti all’interno di un istituto penitenziario.
L’ingente quantitativo di sostanze illecite sequestrate – 202 grammi di hashish e 125 grammi di cocaina, per un peso complessivo superiore ai 300 grammi – suggerisce una rete organizzata e una precisa logistica.
La presenza di un drone professionale, associata a una bobina di filo da pesca predisposta per il collegamento, rappresenta un elemento chiave nell’ipotesi investigativa: un sistema ingegnoso progettato per trasportare la droga e dispositivi di comunicazione al di là delle mura carcerarie, bypassando i controlli di sicurezza tradizionali.
L’uso di un drone, sempre più accessibile e maneggevole, evidenzia la crescente sofisticazione delle tecniche impiegate per agevolare attività illecite in ambito penitenziario.
La successiva perquisizione domiciliare, disposta d’ufficio, ha portato al rinvenimento di ulteriore materiale compromettente: un secondo microcellulare, diverse schede SIM – potenzialmente utilizzate per comunicazioni criptate e tracciabilità ridotta – e un bilancino di precisione, strumento essenziale per la pesatura e la successiva distribuzione dello stupefacente.
Questi elementi, combinati con la predisposizione del sistema di trasporto tramite drone, indicano un’operazione pianificata nei minimi dettagli, con un’attenzione particolare alla copertura delle tracce e alla minimizzazione del rischio di individuazione.
Le indagini, tuttora in corso, mirano a ricostruire la filiera di approvvigionamento, identificare eventuali complici coinvolti nell’organizzazione e comprendere l’effettivo destinatario della merce illecita all’interno dell’istituto penitenziario.
L’arresto dei due individui, in attesa di convalida da parte del Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Isernia, e la successiva applicazione della misura cautelare dei domiciliari nei loro luoghi di residenza in Campania, rappresentano un duro colpo per l’attività di traffico di stupefacenti e un segnale di vigilanza da parte delle forze dell’ordine nel contrasto alle problematiche legate alla criminalità organizzata e alla gestione del sistema carcerario.
L’episodio solleva anche interrogativi sulla necessità di potenziare i sistemi di sicurezza e di implementare nuove tecnologie per contrastare l’utilizzo di droni a fini illeciti all’interno degli istituti penali.