Emergenza 118 Molise: accordo integrativo per medici a rischio

L’approvazione dell’accordo integrativo regionale per i medici di medicina generale impegnati nel servizio di emergenza sanitaria territoriale in Molise segna un momento cruciale per la sostenibilità del sistema di soccorso.

La decisione, assunta dai commissari Marco Bonamico e Ulisse Di Giacomo, rappresenta un tentativo di mitigare una crisi profonda che affligge il 118 molisano, una crisi generata da una drammatica carenza di personale medico.

La situazione, come denunciato dall’Azienda Sanitaria Regionale (ASR), è ben lungi dall’essere una mera carenza numerica.

L’attuale organico, composto da soli 26 medici, appare ridicolmente insufficiente rispetto alla pianta organica prevista, che ne prevedeva ben 96.

Questa disparità, che evidenzia una perdita di risorse significativa nel tempo, compromette seriamente la capacità di risposta alle emergenze, mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini.

Il provvedimento non si limita a una rettifica contabile; si configura come un intervento urgente volto a riconoscere e valorizzare il ruolo fondamentale dei medici di medicina generale nel sistema di emergenza.
Questi professionisti, spesso in prima linea per garantire l’accesso alle cure in aree remote e con scarsa disponibilità di specialisti, si trovano a sopportare un carico di lavoro insostenibile, con conseguenze dirette sulla loro salute e sul livello di servizio offerto alla comunità.
L’accordo integrativo, entrante in vigore il 1° dicembre, dovrebbe, in linea di principio, incentivare la permanenza dei medici in servizio e attrarre nuovi professionisti, attraverso misure volte a migliorare le condizioni di lavoro e a compensare le difficoltà intrinseche all’attività di soccorso.

Si tratta di un segnale positivo, ma insufficiente a risolvere un problema strutturale che affonda le sue radici in dinamiche più ampie, quali la difficoltà di reperimento del personale medico a livello nazionale, la scarsa attrattività del lavoro in aree marginali e la progressiva erosione del finanziamento del sistema sanitario pubblico.

L’accordo integrativo rappresenta un palliativo, un tentativo di arginare l’emorragia, ma è necessario un ripensamento complessivo del modello di assistenza sanitaria territoriale, che preveda investimenti mirati nella formazione di nuovi medici, nell’incentivazione della permanenza in aree disagiate e nella valorizzazione del ruolo degli infermieri e di altri professionisti sanitari, per garantire una risposta efficace e sostenibile alle esigenze di salute della popolazione molisana.
La sfida è complessa e richiede un impegno corale da parte delle istituzioni, dei professionisti sanitari e della società civile, per assicurare un futuro dignitoso al sistema di emergenza territoriale e alla salute dei cittadini.

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