La drammatica carenza di personale medico che affligge le strutture sanitarie molisane si ripresenta con insistenza, alimentando un circolo vizioso di emergenze e disservizi. L’ultimo campanello d’allarme giunge dal reparto di Pronto Soccorso dell’ospedale “Veneziale” di Isernia, dove il responsabile ha sollevato un allarme presso l’Azienda Sanitaria Regionale (ASRem), evidenziando una gestione operativa compromessa a seguito di un’improvvisa e significativa perdita di risorse umane.La situazione è resa particolarmente critica dalla perdita di due dirigenti medici, un evento che ha acuito una carenza preesistente e pone a rischio la continuità assistenziale. Attualmente, il presidio di Isernia e Agnone è servito da sole sette unità di personale, rispetto alle diciotto previste dall’organico. Questa riduzione drasticamente inferiore al necessario non solo sovraccarica i professionisti rimasti, esponendoli a un rischio elevato di burnout, ma alimenta anche un clima di profonda insoddisfazione che potrebbe portare ad ulteriori dimissioni da parte di altri dirigenti medici, già sul filo del rasoio. La prospettiva di un ulteriore esodo di personale medico rappresenterebbe un colpo durissimo per il sistema sanitario regionale, con conseguenze imprevedibili per la popolazione.L’ASRem, ormai da tempo alle prese con questa emergenza ricorrente, ha risposto con l’indizione di un avviso pubblico per il conferimento di quindici incarichi libero-professionali, rivolto a specialisti in Medicina di Emergenza-Urgenza. La chiamata a candidarsi è estesa a una platea ampia e diversificata: laureati in Medicina e Chirurgia con abilitazione all’esercizio della professione e iscrizione all’Ordine, dirigenti medici in quiescenza con comprovata esperienza nella disciplina, e persino medici specializzandi, in un tentativo di colmare il gap di personale e garantire un servizio essenziale. Questa mossa, pur denotando l’urgenza della situazione, solleva interrogativi più ampi sulla sostenibilità del modello attuale, che sembra dipendere eccessivamente da figure professionali a contratto e sull’effettiva capacità di attrarre e trattenere talenti nel sistema sanitario molisano. La questione non è solo quantitativa, ma anche qualitativa: occorre affrontare le cause profonde dell’insoddisfazione del personale, migliorando le condizioni di lavoro, offrendo opportunità di crescita professionale e valorizzando il ruolo del medico all’interno della comunità. Solo attraverso un approccio sistemico e lungimirante sarà possibile invertire la tendenza e garantire un futuro solido e resiliente per il sistema sanitario regionale.
Emergenza Molisano: Pronto Soccorso al collasso, carenza di medici
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