La vicenda accaduta a Santa Croce di Magliano, un episodio doloroso che ha portato alla luce fragilità profonde nel tessuto sociale e educativo, impone una riflessione seria e una risposta strutturale.
Non si tratta di un evento isolato, ma di un sintomo di un malessere più ampio che investe la nostra società e, inevitabilmente, le giovani generazioni.
La solidarietà e la vicinanza all’alunno e alla sua famiglia sono primarie, ma non sufficienti a sanare la ferita e a prevenirne la ricomparsa.
Occorre un cambio di paradigma nell’approccio all’educazione, un passaggio da un modello reattivo a uno proattivo, capace di anticipare i segnali di disagio e di promuovere attivamente lo sviluppo di competenze socio-emotive.
L’obiettivo non è semplicemente quello di reprimere i comportamenti violenti, ma di comprenderne le radici, che spesso affondano in un terreno di insicurezze, frustrazioni e difficoltà relazionali.
Il dialogo educativo deve evolvere in un vero e proprio “contratto relazionale” tra adulti e ragazzi, basato sull’ascolto attivo, sulla comprensione empatica e sulla capacità di creare spazi di confronto sicuri e non giudicanti.
In un’epoca caratterizzata da un bombardamento continuo di stimoli digitali e da una crescente precarietà del futuro, i ragazzi hanno bisogno di adulti di riferimento capaci di offrire loro punti fermi, valori condivisi e una visione positiva del mondo.
L’ambiente digitale, in particolare, rappresenta una sfida complessa.
Se da un lato offre opportunità di apprendimento e di connessione sociale, dall’altro può diventare un terreno fertile per il bullismo, l’odio online e la diffusione di contenuti dannosi.
È fondamentale sviluppare una cultura digitale consapevole, che promuova l’uso responsabile della tecnologia e che contrasti ogni forma di violenza e discriminazione.
La collaborazione tra scuola, famiglia e servizi territoriali è essenziale per costruire un sistema educativo efficace e inclusivo.
La scuola non può sostituirsi alla famiglia, né la famiglia può delegare alla scuola la responsabilità della formazione umana dei propri figli.
Si tratta di un percorso condiviso, in cui ciascun attore svolge un ruolo specifico, ma sempre in sinergia con gli altri.
L’Ufficio Scolastico Regionale intende rafforzare il proprio impegno a sostegno delle scuole, promuovendo la formazione dei docenti, il coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie e la creazione di comunità educanti capaci di intervenire precocemente sui fattori di rischio.
Si tratta di un investimento a lungo termine, che mira a costruire un futuro più sicuro e più giusto per tutti.
L’educazione non è solo trasmissione di conoscenze, ma costruzione di persone.
Richiede tempo, dedizione e una profonda fiducia nel potenziale di ogni individuo.
E soprattutto, richiede una comunità intera a sostegno di questo percorso.






