L’analisi del capitale umano giovanile in Italia, focalizzata sulla percentuale di individui under 40 in possesso di titoli di studio terziari (laurea o equivalente) nel 2024, rivela un quadro geografico differenziato e significativo.
I dati, elaborati da Openpolis su fonti Istat, evidenziano disparità che riflettono dinamiche socio-economiche complesse e potenziali criticità per lo sviluppo futuro del Paese.
La provincia di Campobasso emerge come una delle aree con una crescita più incoraggiante.
Nel 2024, il 32,9% della popolazione under 40 residente in provincia vanta un titolo di studio terziario, un incremento di 2,2 punti percentuali rispetto al 2018 (30,7%).
Questo dato può essere interpretato come un segnale di miglioramento nell’accesso all’istruzione superiore e di una maggiore attenzione verso la formazione qualificata, sebbene rimanga cruciale analizzare i fattori che hanno contribuito a questa evoluzione positiva – investimenti in infrastrutture educative, politiche di incentivazione, cambiamento culturale e orientamento professionale.
Al contrario, la provincia di Isernia presenta un andamento preoccupante.
La percentuale di giovani laureati si è contratta del 3,5% tra il 2018 e il 2024, attestandosi al 23,6%.
Questa diminuzione suggerisce un potenziale calo nell’attrattività del territorio per i giovani qualificati, o una maggiore propensione all’emigrazione verso aree con migliori opportunità di lavoro e sviluppo professionale.
È necessario investigare le cause sottostanti a questa tendenza – carenza di posti di lavoro specializzati, scarsa offerta di servizi, difficoltà di accesso all’istruzione superiore, o un generale declino delle prospettive economiche.
L’istantanea a livello nazionale svela una netta polarizzazione territoriale.
La provincia di Siracusa si distingue per l’indice di laureati più basso: solo il 15,2% della popolazione under 40 possiede un titolo di istruzione terziaria.
Questa cifra, sebbene non isolata, indica una potenziale carenza di capitale umano specializzato che potrebbe compromettere la competitività dell’area.
Anche la provincia di Foggia segue un trend simile (15,8%), con un quadro che si estende a Brindisi (18,5%), Reggio Calabria (18,6%) e Benevento (18,9%).
In queste aree, la proporzione di laureati rimane significativamente inferiore a un laureato ogni cinque residenti under 40, segnalando un divario da colmare per favorire una crescita più equilibrata e inclusiva.
L’analisi complessiva sottolinea la necessità di politiche mirate a contrastare le disuguaglianze territoriali nell’accesso all’istruzione superiore e alla formazione professionale.
Interventi di sostegno alle famiglie, borse di studio, programmi di orientamento, sviluppo di infrastrutture educative e promozione di opportunità di lavoro qualificato rappresentano leve cruciali per il futuro del capitale umano italiano e per la riduzione del divario tra le diverse aree del Paese.
È altresì fondamentale monitorare l’evoluzione di questi indicatori nel tempo, per valutare l’efficacia delle politiche implementate e apportare eventuali correzioni di rotta.